2.6.12

LA LUCE DELL'ANIMA


Stava scrivendo una tesi su Walt Disney:
leggendo si mordeva le nocche
quando non presa dal far ruotare
una caramella ed il suo bastoncino.

La notai forse in quella tarda mattinata,
la sala studio ormai quasi vuota,
quando con irremovibile sufficienza
zittì la concitazione da comare
di due studiose della mia classe liceale.

Presto le avrei portato
i bastoncini più simili ai suoi
che avessi trovato
- due, nella speranza
che almeno un gusto avrebbe gradito -
ed un fumetto patinato
consiglio del nerd commesso,
per i miei vent'anni già attempato.

Prima che la sua amica fidata,
da un mobile ancor elitario avvisata,
accorresse lieve a trarla d'impaccio,
trovai la forza di chiederle
tra le mie una sua mano
e quelle ferite che la solcavano
dissi fessure da cui filtrava
la luce della sua anima.

In quegli anni in cui i farmaci
finanche la vergogna
dovevano aver frastornato,
similmente avvicinavo ogni ragazza
che, credevo di sentire,
mi avrebbe potuto voler del bene.

Con lei dirmi sfortunato non potrei:
al suo ragazzo avrà suggerito ironia
per la mia candida assurdità
la sua fidata gelosia.
Questo mi giunse riflesso
in quel bluastro viso
sino agli zigomi raso.

Riconosciuta anni dopo
- quell'ubriachezza già invecchiata
di chi, dopo anni, si è appena lasciata -
mi fece pena, prima che imbarazzo o rabbia.
Non sostenni dunque il suo sguardo:
anche il mio tempo era passato.

Una notte, poi, l'avrei sognata.
Da lì il ricordo, questa pagina, sarebbe nata.

2 commenti:

Orazio ha detto...

Per me questo è uno dei tuoi post migliori:è come se l'avessi vissuto anch'io nel leggerlo..

Anonimo ha detto...

Come sei caro... ci vogliamo infrocire?!
Uah ah ah!!! No, per tornare seriosi, sono lieto che questa sorta di mio diario interiore, per dirla con il grande vecchio Ungaretti, abbia sortito un siffatto effetto alla tua lettura: il timore - scongiurato, in questo caso, da quanto mi scrivi - è sempre quello di un'eccessiva autoreferenzialità che anche in molta illustre poesia del '900 inizio da anni a vedere con sospetto.

Grazie, come sempre
A presto nelle conche dell'Alento!

Vilco allegro di naufragi