30.9.10

Divide et impera

Buttafuori senegalese sulla vittoria della mia Rometta:
- Vucinic... lui zingaro, no? Ranieri... quello è frocia!

Badante ucraina sul furto della mia bicicletta:
- Sicuro rumeni: loro rubano.

20.9.10

UNA NOTTE COME QUESTA

Che l'oggi restasse oggi senza domani.
O che domani potesse tendere all'infinito.

Vorrei – Guccini


Poter scrivere, vivere, solo una notte, una notte come questa:
in cui alzare gli occhi stremati dalla solitudine della pagina e riempirli di un viso che scaccia via per sempre l'idea infantile di Dio, perché ha in sé tutto il mistero del creato: il viso sconosciuto di una ragazza che dorme qui accanto. 
In quei suoi occhi chiusi, nei suoi sogni cui è abbandonata, è sogno inconsapevole, innocente, di questi occhi: 
i miei occhi, che non conoscono il suo nome, e lo sognano, una notte come questa, primo nome, 
prima luce di ogni loro giorno.


16.9.10

CAPELLI

Forse non c'è
granché da dire
D'un perduto
quasi amore

Andato
senza lasciare

Che capelli
sul cuscino
Per poterlo
ricordare.

10.9.10

 FUORI TEMPO

La sua inquietudine si traduce nei film attraverso un semplice postulato: il mondo è contenuto nell'inquadratura. 
Tutto ciò che non riesce a starvi dentro, non esiste.”

Claude Chabrol, su Fritz Lang


Suoni la chitarra. Suoni per le tue figlie.
Ho due bambine, mi hai detto, dopo poco.
Ho due bambine, vuoi vederle?

Qui, nella foto delle tue figlie. Nel disagio di figli davanti a figli: cani tra padroni.
Qui, a chiedermi senza chiedere: dove, quando, come fu quel giorno.
Da che libro quella pagina strappata.
E a chi ridevano quei due occhi tuoi, dove correvano quei due altrui.
Qui, a dirmi sono foto. Solo foto, solo attimi: senza prima, senza dopo. 
Senza altro.


6.9.10

BURLO

Ho visto le menti migliori della mia generazione.
Immagino le peggiori.

3.9.10

IL CAPITALE

Padre nostro,  
invecchiato.
Tanto, troppo
nulla ammucchiato.
Piatti sporchi, bicchieri vuoti
e mai, mai una volta che ci abbia invitato.