6.9.10

BURLO

Ho visto le menti migliori della mia generazione.
Immagino le peggiori.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

e mo pare che debba uscire il film sulla genesi e il processo ad "urlo".
speriamo bene.

un cy che ogni tanto riguarda la foto che lo ritrae capellone ai piedi del lampione con su appeso "jack kerouac st", che interseca la columbus av proprio all'incrocio con la citylights di ferlighetti (assolto!).

Anonimo ha detto...

Ma noi qua in provincia stiamo avanti! Pellicola vista la scorsa settimana... sospendo il giudizio. Magari mi dirai tu...

Sor da Magliano Sabino a Zabriskie Point

Anonimo ha detto...

e io c'ero,
ai tempi della foto intendo,
non certo ai tempi delle menti migliori, non di quella generazione.
il film, Urlo, è uscito quasi due settimane fa.

nottola rbl

Anonimo ha detto...

Caro Robbiello, se mai generazione ne ha avuto più bisogno... quella è la nostra. Quindi fatti largo tra le migliori, senza pudori.

Sor vagamente ubriaco ma... "la verità è un argomento da ubriachi"

Anonimo ha detto...

e com'è, com'è sto urlo?
rbl pare non l'abbia visto, ma tu sorvì, che ci dici?

dai su dai, al limite (dopo la visione) ti manderemo a cacare!
cy

Anonimo ha detto...

Mah... io non volevo pronunziarmi, anche se sembra bizzarro detto da me, per non influenzare le vostre visioni, filmiche e mentali. Ma se proprio c'è questa gentile richiesta, sia: devo dire che non mi è piaciuto. Cirello, tu credo sappia quanto e da quanto amo quella barbaccia (di Ginsberg, non di Cirello) quindi le aspettative c'erano, forse troppo: il che può creare indulgenza o ipercriticità. Nel mio caso la seconda che hai detto. Film poco contestualizzato o comunque in modo troppo asettico, non senti il profumo di quei tempi. Infarcito di diavolerie visive che secondo me stonano. Imperniato sul processo che conta a livello cronachistico per carità, ma si presta anche ad una facile agiografia dell'opera: della serie "quanto stiamo avanti noi angelheaded hypsters e quanto sta indietro l'America bigotta". Che poi per me i processi alle menti migliori (mò ci vuole), da Baudelaire a Russell a Pasolini, se perseguitano l'uomo fanno un gran bene all'opera, non solo a livello di visibilità ma anche di banco di prova del suo valore. Quindi parlarne nel film mi sembrava poco importante. Quanto al fattore principale, cioè i versi... già la versione italiana penalizza un autore che italiano non è: questo è pacifico, credo. Ma poi vengono proposti in un modo che secondo me li penalizza. Non so come, ma li penalizza. Chiudo il pippone (ma l'avete voluto voi, aò!) con una mancanza imperdonabile che mi fa bocciare senza appello l'opera: il bel Ginsberg (anche questo... orrore! Come i pur notevoli attori che hanno interpretato il vecchio Chinaski!) racconta per sommi capi la vicenda della madre, e non un verso che sia uno da Kaddish! Che poi forse era la più godibile a livello di ascolto: nei flussi di coscienza di Urlo e Moloch inevitabilmente ti perdi senza il testo. Non mi ci fate pensare, va...

Sor che si bucò "le braccia con sigarette (forse inconsciamente) protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo"