27.8.10

PERCHE' NON SONO ASTEMIO

Risacca del bere,
rendi voci, parole vere
Figlie abbandonate
di madri disperate
Affiorano sincere
dal fondo, dal bicchiere.

25.8.10


Da domani
Vivi ogni momento
Da umani
Ogni schermo spento


22.8.10

"...che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari morti chiedendosi dove andare, 
e andavano, senza lasciare cuori spezzati..."

20.8.10

18.8.10

Daje...

Napolitano: "Un grande statista"

'A nonne', che fa? Mi freghi il repertorio?

17.8.10

Mistero della fede

- Mammina lo dice sempre: se ne vanno...
- Sempre i migliori!

La banda degli onesti


Un grande statista! Ah no, quello era Mussolini...
L'avete fatto morire in esilio! 'Azz nemmeno, era Craxi...
Per salvare Moro ce l'ha messa tutta! Perdio, là è stato Andreotti...
Vabbé, quindi...

11.8.10

3.8.10

UNA VOLTA SOLA

Un bar di troppi specchi per un pallore di luglio. Ma penombra, quasi.
Per te, si disse vedendola. Per te, pensando a quei bar chiamati clubs, a chitarre e voci femminili accolte, nella loro coraggiosa nudità, da quello stesso tiepido abbraccio.
Penombra: luce di amanti dopo l'amore.
Questo si disse vedendola, guardandola, e nient'altro.
Nient'altro che tornare a guardarla, per quasi tre mesi, con studiata casualità d'alibi.
La sua colpa, la rinuncia. Il suo giudice, il caso. Il caso, pietoso e crudele, che gliel'aveva gettata come polvere, come luce in quegli occhi bassi. Che gliel'aveva concessa senza un come, senza un quanto. Un quanto con cui barattare un po' di disperazione con il coraggio e l'incoscienza per alzarli, quegli occhi. Per trovarle, quelle parole, e non lasciarle su carta, non lasciarle carta ma provare una volta, una volta sola, a lasciarle vivere, quelle parole che la prendessero e la portassero in un qualche altrove lontano da quegli specchi, quei buongiorno, quei prego, quegli arrivederci, lontano da quell'unico possibile dove concesso, quell'unico possibile dove i suoi occhi bassi continuarono a tornare, continuarono ad amarla, finché concesso.
E la amò. La amò ogni giorno di quei quasi tre mesi. La amò senza chiedersi se lei l'avesse amato anche un solo giorno, se l'avesse aspettato anche una sola volta come si aspetta una volta sola nella vita.
La amò. Senza un bacio, senza un risveglio, senza un litigio, senza un ritardo, senza un travaglio, senza un tradimento, senza un giorno in cui scoprire che più nulla è da scoprire.
La amò senza nulla di ciò che fa vero l'amore.
Senza nulla di ciò che fa brace e poi cenere questa volta sola, questa nostra vita.