18.7.13

CASE SENZA PADRONE


Qui vedo i libri tanto amati
che spesso hanno saputo darmi rifugio…
Ritrovo i vestiti detestati
che mai hanno saputo coprirmi
né infondermi alcuna sicurezza
nell’attraversare il rigore del mondo…
Ovunque, in questo angusto decoro,
fin dentro al confessionale dello specchio,
tracce sparse di quel che dovrei dir me…
ma che, tra queste stanze, non c'è;
se non come estraneo, ospite inatteso
di una casa che non mi appartiene
più dell’identità che altri mi hanno attribuito,
legandoci di fatto, di forza e di diritto.
Ma questo posto
resta di qualcuno che non esiste:
dunque è giusto che io lo lasci
e che rimanga vuoto e triste
come in attesa di chi, se pur tornasse,
vedremmo irreale quanto un ricordo. 

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