COITI MENTALI E SEGHE INTERROTTE
Sono ben rare le donne che non sono essenzialmente vacche o sguattere – ma allora si tratta di streghe o di fate…
Ricordo un negato bacio d'addio, cui si preferì la domanda retorica 'Ma tanto... a che serve?'
Sono ben rare le donne che non sono essenzialmente vacche o sguattere – ma allora si tratta di streghe o di fate…
Ricordo un negato bacio d'addio, cui si preferì la domanda retorica 'Ma tanto... a che serve?'
Già, a che serviva? Me lo chiedo solo adesso che il pensiero
ha fugato ogni illusione dell'azione. Solo adesso che, pur volendo,
non saprei dove indirizzare l'oziosità di questa risposta; o a chi,
tra quei volti ormai troppo simili, nell'indulgenza figurativa della
memoria. Serviva a conoscermi, quanto basta da capire perché certe
donne non le avrei mai conosciute: perché le capivo, dandolo anche a
vedere. Ed ho conosciuto donne che amavano, che godevano,
che gioivano, finanche donne che s'illudevano, soltanto con la testa:
donne attratte – innamorate o eccitate che fossero – non certo
dalla mia persona ma dall'idea, dalla rappresentazione di me che si
erano affannate ad elaborare vedendomi. Diversamente da molti degli
uomini incontrati, che in realtà erano soltanto dei ragazzi, quelle
che io ho conosciuto erano delle donne, persone adulte e pertanto
cerebrali (spesso pure ragionevoli, potrei aggiungere), ma persone che
usavano la testa (certo, non sempre la loro) per tanti di quegli
impieghi alternativi, da esaurire le migliori energie che avrebbero
potuto destinare al pensiero. Giungo a questa conclusione perché le
rappresentazioni di me che quelle elaborarono, finirono per rivelarsi
tutte palesemente improbabili, oltre che omologate: ciò a
prescindere dal mio personale contributo alle loro illusioni (e
confido che, a ricordarsi di me, qualcuna confermerebbe). Credo che
pochi siano più distanti del sottoscritto dal profilo, anche
psicologico, di quell'irresistibile, vituperato Don Giovanni: tuttavia, ripensando a quelle donne,
continuo a trovarne più avvilente l'involontarietà con cui hanno
reso penetrabili le loro menti, che l'arrendevolezza che ne ha reso
penetrabili le carni.
Come potrebbe congedarsi un poeta migliore di me, in fondo ho conosciuto poche donne, e mi sono bastate. Ci dev'essere un perché...
Come potrebbe congedarsi un poeta migliore di me, in fondo ho conosciuto poche donne, e mi sono bastate. Ci dev'essere un perché...
Nessun commento:
Posta un commento