17.6.13

COITI MENTALI E SEGHE INTERROTTE
 
Sono ben rare le donne che non sono essenzialmente vacche o sguattere – ma allora si tratta di streghe o di fate…



Ricordo un negato bacio d'addio, cui si preferì la domanda retorica 'Ma tanto... a che serve?' 
Già, a che serviva? Me lo chiedo solo adesso che il pensiero ha fugato ogni illusione dell'azione. Solo adesso che, pur volendo, non saprei dove indirizzare l'oziosità di questa risposta; o a chi, tra quei volti ormai troppo simili, nell'indulgenza figurativa della memoria. Serviva a conoscermi, quanto basta da capire perché certe donne non le avrei mai conosciute: perché le capivo, dandolo anche a vedere. Ed ho conosciuto donne che amavano, che godevano, che gioivano, finanche donne che s'illudevano, soltanto con la testa: donne attratte – innamorate o eccitate che fossero – non certo dalla mia persona ma dall'idea, dalla rappresentazione di me che si erano affannate ad elaborare vedendomi. Diversamente da molti degli uomini incontrati, che in realtà erano soltanto dei ragazzi, quelle che io ho conosciuto erano delle donne, persone adulte e pertanto cerebrali (spesso pure ragionevoli, potrei aggiungere), ma persone che usavano la testa (certo, non sempre la loro) per tanti di quegli impieghi alternativi, da esaurire le migliori energie che avrebbero potuto destinare al pensiero. Giungo a questa conclusione perché le rappresentazioni di me che quelle elaborarono, finirono per rivelarsi tutte palesemente improbabili, oltre che omologate: ciò a prescindere dal mio personale contributo alle loro illusioni (e confido che, a ricordarsi di me, qualcuna confermerebbe). Credo che pochi siano più distanti del sottoscritto dal profilo, anche psicologico, di quell'irresistibile, vituperato Don Giovanni: tuttavia, ripensando a quelle donne, continuo a trovarne più avvilente l'involontarietà con cui hanno reso penetrabili le loro menti, che l'arrendevolezza che ne ha reso penetrabili le carni.  
Come potrebbe congedarsi un poeta migliore di me, in fondo ho conosciuto poche donne, e mi sono bastate. Ci dev'essere un perché...

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