EX CATHEDRIS
  
Da mero
sociologo amatoriale,
già
opinionista provinciale, 
a mesto
fuoricorso di comunicazione…
O miei
cinema, musica, televisione,
d’obliarvi
mi resta la tentazione, 
mentre
d’odiarvi dispero la passione,
come
casi liceali di un’unica declinazione.
Tronfie
matrioske dal contenuto
all’incurante
loro ventre sconosciuto
o
scaltro ricattatore 
di un
perentorio vettore:
questa,
per voi, la mia traduzione!
Nell’ennesimo
rimando fatale
all’autoassoluzione
più puntuale
scaricando
sulle stinte creste alienate
d’elettroniche
teste d’acido bruciate
un
ricorso di “paralisi culturale”
nel loro
disfacimento tribale.
Cinema, 
o timore
di esprimere un’opinione
che non
sia d’educata compagnia 
a meno –
per i più audaci –
di non
citare l’intera filmografia.
Televisione,
o con lo
schermo interloquire
quale
precoce demenza senile
a
rivendicare una residua forma 
d'individuale esistenza civile.
Musica,
o liriche a memoria
tra
sottecchi imbarazzati
dal
circo dei sempre giovani invasati
per
ripetersi dentro quanto abbiano ragione
e non
ravvisare di sé, fuori, 
da essi
alcuna distinzione.

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