SE TU NON MANGI TU NON PUOI MORIRE
Qui, in disparte
come allora,
osservo - altro non
so fare -
vite di corpi
attraversate da età
che sento di non
aver mai avuto.
Céline, lui mi
comprenderebbe:
nelle parole che
ammonivano un Padre
a non vagheggiare
di perduti
innocenti giorni
mai vissuti.
Qui, verso corpi
avvelenati
quanto cibi
adulterati,
si avvicendano le
due facce
della mia nauseata
inappetenza,
bulimica
incontinenza.
Nello stesso
interrogativo
senza futuro né
passato:
di me cosa sarebbe
stato,
d'un simile edonismo malato,
dopo essermi svuotato?
d'un simile edonismo malato,
dopo essermi svuotato?
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