31.5.12

SE TU NON MANGI TU NON PUOI MORIRE


Qui, in disparte come allora,
osservo - altro non so fare -
vite di corpi
attraversate da età
che sento di non aver mai avuto.
Céline, lui mi comprenderebbe:
nelle parole che ammonivano un Padre
a non vagheggiare di perduti
innocenti giorni mai vissuti.

Qui, verso corpi avvelenati
quanto cibi adulterati,
si avvicendano le due facce
della mia nauseata inappetenza,
bulimica incontinenza.
Nello stesso interrogativo
senza futuro né passato:
di me cosa sarebbe stato,
d'un simile edonismo malato,
dopo essermi svuotato?

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