IL MIO SUDAFRICA
"Che annega nel mare urbano di donne indifferenti e un po' qualunque"
"Che annega nel mare urbano di donne indifferenti e un po' qualunque"
Avrei voluto esser
fotografo, 
un mattino, in cui
tra gioventù perdute 
sciamanti verso la
scuola
un'adolescente non
sgraziata  
quanto la sua
desiderabilità 
così vanamente
invocata,
nella distrazione o
fastidio
dedicati ad un muro
o un randagio
lasciava sfiorare
dalla sua borsa firmata
- passaggio di
testimone 
d'ogni suo materno
amore -
la nuda pelle di un
giovane africano:
incorrotta
dignitosa bellezza 
di chi lontano
dagli specchi,
dalla madre e i
suoi occhi,
l'ha vista fiorire 
come unica
ereditaria ricchezza 
da provare a
custodire.
Un giovane uomo
dagli occhi di
bambino 
lasciati lontano,
come tutti gli esuli 
della sua negra
terra,
per l'immota attesa
di un bus 
verso il cantiere,
la piantagione, la riviera,
o quale altra
quotidiana vita di miseria.
Avrei voluto, un
mattino,
che dalla sua
inesistenza
per quella futura
donna qualunque 
nell'intero mio
Paese 
mai ancora giunto
al dunque,
tutti ci
disperdesse il fiorire
di un'inimmaginata,
non più tradita
Resistenza:
nella violenza
della mitezza
che di ogni
Sudafrica del mondo 
è incorrotto
mattino di bellezza. 

2 commenti:
Pezzo molto bello,complimenti.
Caro Orlo, sei sempre troppo buono. Io scrivo solo per te, che me ne frega lo posso fa'!
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