31.3.12

COS'ALTRO


Sei amore.

Voglio dirlo, dirti amore
ignorando il muto accusatore
d'ogni mia censura interiore.

Sei amore.

Sin da principio,
come poter fingere
di non capire?

Sei amore.

Non poiché migliore
in qualcosa, di qualcuno:
mai dové nutrirti alcun peggiore.

Sei amore.

Intuivo, non potendo sapere,
quanto ora sento,
non potendo presagire.

Sei amore.

Giunto come quiete della ragione
superstite d'ogni tempesta interiore.

Esclusa dagli ultimi orizzonti
ogni terra del mio passato.

Solo arida memoria d'accusa
d'ogni vita laggiù perduta.

Dove, puramente, soffrivo
come mandando a futura memoria,
nel timore di dimenticare,
qualcosa che ancora non capivo.

Sei amore.

Perché non dovrò vederti svanire,
perderti per non doverti più cercare:
solo ripetermi, invano,
quanto tardi, perdutamente,
sia provare ormai che niente,
niente, nella tua assenza,
darebbe, al mio vuoto, esistenza.

Così, ora sai,
è amore ciò che sei.

Cos'altro potresti essere?
Io, cos'altro potrei dirti?


A Cris,
chi altro?


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