12.2.12

DEVE LA NEVE

“Quando i vostri nomi, le vostre istituzioni non saranno che il ricordo di un passato, maledetto…”


Il suo gelo
che su noi ha spirato
per un immoto istante vorrei
che dentro ci avesse paralizzato:
all’origine dannata dell’erranza operosa
d’ogni nostro oblio trafelato.
E prima che tornassimo a violarne il silenzio,
condannarne il candore in cumuli di rifiuti
come i nostri morti nella civiltà dei riti,
vorrei ci avesse costretto a fermarci,
portandoci a vederci, riconoscerci e consacrarci
come barbaramente moderni, 

nella comunale accezione pestilenziale
di miserabili odierni.
Caina stirpe d’orfani
mercanti del proprio passato.

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