21.7.11

CERVELLI IN FUGA

Non m'inorridirà mai abbastanza,
il cannibalismo parentale. 
Ricordo a scuola, la seconda della classe:
vanamente griffata, precocemente cadente,
capelli unti e, ben oltre la prima ora, fiato pestilente.

Studiava tedesco, credo come svago imposto:
forse per questo sputacchiava così lontano
nell'eloquio nativo pur misurato e composto.
O forse era solo per l'ammaestrata concitazione
nel ripetere e poi liberarsi, lesta, della quotidiana lezione.

Quasi credibile, infine, la spigliatezza 
con cui anticipava ironicamente
l'appellativo che altre le avevano riservato:
Maria, per le amiche MariaSfiga.


Al mio buon amico Orlo,
e la sua incrollabile vocazione 
alla fiducia nelle persone

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