30.6.11

DISCOUNT, CASSA 1

Solo un paese autenticamente moderno è capace di trattare i vecchi come meri rifiuti.”


Vi osservo accumularvi:
ronzio rado,
poi sempre più minaccioso,
tra gli ambiti punti d'ombra
del pargheggio tremolante, polveroso.

Vi sento premere piano,
tenacemente
sulle porte intelligenti
della mia gabbia trasparente.

Vecchi a sciami
- per i timidi o beffardi: anziani.
Soli, in coppie. Lei in avanscoperta, lui a coprire.
Ben vestiti, come in un pomeriggio dal dottore o una mattina per la pensione
- la stessa, anacronistica miseria composta.
O lasciatisi ormai andare: ciabatte strusciate, buste di plastica rugose.

Spauriti come bambine alla prima comunione
o bambini al primo conflitto mondiale.
In ipnotica contemplazione, tra reverenza e incomprensione,
di deflagrazioni cromatiche su ripiani inarrivabili.
Si trascinano traballanti, penosamente prudenti
lungo corsie senza fine apparente.

Finché l'ignota, antica luce
scosta il velo delle loro cataratte:
il 75% sulla merce semiavariata.
¼ del prezzo di tutto quello che domani,
per legge, andrà buttato.

Verso l'alto, protesi ad afferrare.
Istericamente dimentichi del resto da contare.
Poi via, su bus asfissianti, viali velenosi
anche loro, una volta ancora, a consumare.
Affannarsi ad anticipare la data di scadenza 
di quella guasta esistenza.

Il mio sguardo estraneo spettatore
freddo d'odio come d'amore,
di speranza oziosa, impotente
che l'apocalisse annunciata
d'ogni welfare, d'ogni pietà codificata
diradi questo sciame penitente,
arresti il suo esodo
senza luogo, senza fine 
apparente.

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