8.6.11

LA MANO SULLA CULLA

Il cinema non è del tutto inutile. Ciò è consolante, in parte.
Ci sono film, alcuni, necessari. Altri, troppi, inutili.
Ma che lasciano qualcosa - non inutile o necessario
a chi voglia trovarlo e non scordarlo.

La mano sulla culla è la mano che governa il mondo.
Non ho mai sentito il bisogno di guardare questo film:
solo nel suo titolo, il senso vero della vita nell'età detta felice.
L'età che, dicono, nasca nel perimetro di una culla, si estenda a quello di una casa,
e si compia con l'inoltrarsi, 
a timidi passi, spaesati, o perentori, colonizzatori,
soli o solitari là nel reale.

Io non penso né ho mai sentito felice quell'età
- di opprimente quanto esplicita impotenza
ma provo a comprendere chi ancora lo fa:
disgiungendo il concetto di felicità da quello di libertà,
di consapevolezza da serenità.
Una disgiunzione che dalla culla 
spesso accompagna, rassicurante, fino all'estremunzione.
Una brutale linea di demarcazione 
tra gli ortodossi della felicità, sedati dal rimpianto,
e gli eretici, arsi dalla ricerca.

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