27.5.11

STAZIONE – VENERDI’

Ad ogni arrivo
strappavo e gettavo in fretta
il biglietto d’andata.
Ritrovarlo per caso sulla strada del ritorno,
sfiorare senza volerlo
i suoi ingenui fremiti d’attesa
ormai pateticamente gualciti
E’ fissare il viso 
un tempo desiderato
invaso da rughe fonde, impietose

Suona intollerabile,
una feroce risata.

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