27.5.11

AGIRE, TRADIRE

"Accettare tutto non rende tutto accettabile"


Se c'è un lascito nel vangelo razionalista:
ogni causa nasce con il suo effetto.
Ogni atto con il suo autore.
Che ne è padre, responsabile: 
traduttore nel reale - prima ed oltre ogni morale.

Un lascito che questa cultura stenta ad accettare:
noi tutti, vicini come lontani dall'altare.

Per noi un uomo può agire e decidere, 
insieme, quanto l'atto sia reale:
tacendo, recidendo quel legame causale.
Mutilato del suo effetto, l'atto non esiste
al di fuori del reale creato dal suo padre.

Quanto di più onnipotente
possa esperire essere vivente:
decidere la propria azione, 
decidere se esista
e dove. 

Accompagna l'onnipotenza
la più cupa solitudine d'esistenza.
Mutilatosi d'ogni legame 
con il consorzio umano, 
l'uomo è solo nel suo reale.

E' la solitudine del tiranno,
la solitudine di Dio.
Ovunque, qualora 
egli sia.

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