26.5.11

GIUDIZIO UNIVERSALE

Padre, perché mi hai abbandonato?
Avevi promesso, tu non mi avresti mai lasciato.
Tra tutti i tuoi figli ero l'eletto,
l'unico che lenisse la nostalgia
di ciò che perdesti con la mia età.
Che a lungo, invano atteso
mai allora ti fu dato
Che in me si era compiuto: per noi,
noi che senza vedere avevamo creduto.

Padre, anche la tua profezia ormai è compiuta.
Ecco, io vado come agnello in mezzo ai lupi.
In nome tuo perseguitato.
Vado a loro che gridano giustizia,
rabbia di chi non crede né sa vedere
dietro ad ogni volto l'unico amore.

Padre, ora che la tua voce
è lontana eco in questo cuore,
un'assenza su questa carne
la tua mano, il suo calore
Temo il tornare a loro,
imparando a dimenticare
ciò che tu, solo,
mi insegnasti a guardare.
Imparando la loro vergogna che nulla lascia capire.

Temo il dover dimenticare,
un giorno dopo l'altro
il tuo volto ormai pallido, freddo
come un foglio di giornale, come quel tg serale.

Nel solo mondo in cui ci vogliono:
giustizia, rabbia
serrano la mia, la tua gabbia.

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