8.9.07

Dove avevano abitato



Dovunque andasse quel giorno ripercorreva

il suo passato. Attraversava mucchi
di ricordi. Guardava dentro finestre
che non gli appartenevano più.
Lavoro, miseria e soldi scarsi.
A quei tempi vivevano con la forza di volontà,
ben decisi a essere invincibili.
Niente li avrebbe fermati. Almeno

per un bel pezzo.


Nella stanza del motel
quella notte, alle prime luci dell'alba,
scostò una tendina alla finestra. Vide nubi
ammucchiate contro la luna. S'appoggiò
al vetro. C'era uno spiffero freddo

che gli toccò il cuore.

Ti amavo, pensò.
Ti amavo tanto.
Prima di non amarti più.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Sor Vichi, piacere di sentirti. Si, è vero, ci sono bellezze naturali anche qui, sicuramente meno soleggiate...
il nord ti aspetta, che Londra sia con te! Fammi sapere se ti ci fai casa...
ossequissimi
fredo

Anonimo ha detto...

ma 'ndo cazzo vai a londra sorvi'??

ricordati che mi fratello, uno che gira pei night, me dice sempre: "fino a quando nun le agguanti na tetta, nun le offrì manco n'arcaserzer!!"

occhio che pullula di baby gang...
cy

Sor Vichi ha detto...

Pirla te e tuo fratello!!
Io colpisco a raffica, come i Gremlins! Faccio n'apocalisse!!

(Sto arrivando, magica Londraaaa!!)