4.9.07

Grazie a dio sono ateo.



Archiviata (non senza qualche rimpianto, debbo confessarlo) la sincera commozione per l'epifania pastorale, e relativa catarsi collettiva, in quella formidabile Woodstock loretana appena conclusasi, sono andato a rispolverarmi un'opera (di fantasia, chiaramente) forse non più freschissima (è datata 2005) ma pur sempre avvincente.
Senza misericordia, edito dalla Kaos Edizioni, a firma collettiva Discepoli di verità (dietro la quale si celerebbero dei prelati delatori).

Saltabeccando nella fictio letteraria, si narra di come il futuro Papa fece parte della Gioventù Hitleriana dapprima e della Wehrmacht poi (dipendeva dalla caserma di Traunstein). Ci si domanda poi come mai Ratzinger non evidenzi con rammarico l'indispensabile ruolo avuto dal partito cattolico tedesco dell'epoca denominato Zentrum - che era guidato direttamente da un prelato, monsignor Ludwig Kaas, e con molti preti in posizioni chiave - nella scalata di Hitler al potere, dato che in virtù di una agognata alleanza tra il Zentrum ed il partito nazista Kaas fece arrivare i voti - decisivi - affinché Hermann Göring, il 23 marzo 1933 fosse eletto presidente del Reichstag; come mai non faccia cenno alcuno nella sua autobiografia a violenze naziste come quelle della tragica Notte dei cristalli; come possa liquidare così l'annessione dell'Austria da parte dei nazisti « Per noi la presa del potere da parte delle camicie brune in Austria aveva anche un suo lato positivo: le frontiere di quel paese, a noi vicino, erano state chiuse da Hitler » (La mia vita, edizioni San Paolo).

O come possa parlare del nazismo confrontato con la Repubblica di Weimar come
«unica alternativa al caos incombente» (La mia vita, edizioni San Paolo).

Cogliendo ancora fior da fiore, si sottolinea l'ammirazione più volte testimoniata da parte di Ratzinger nei confronti dell'allora arcivescovo di Monaco Michael von Faulhaber, pur avendo assistito all'atteggiamento di stima e appoggio nei confronti del nazismo e di Adolf Hitler da parte di quest'ultimo.
A tal proposito, si citano le conclusioni raggiunte nel suo saggio
I nazisti e la Chiesa dallo storico Guenter Lewy, nel quale vengono riportate missive dell'arcivescovo dirette ad Hitler in cui il Fuhrer viene salutato con la frase « Che Dio conservi il Cancelliere del Reich al nostro popolo » in seguito alla stipula dell'accordo tra Santa Sede e Reich (mai rispettato da quest'ultimo), passi di sue prediche connotate da acre antisemitismo, come quella del 23 ottobre del 1936, in cui von Faulhaber così si esprime « Lo stato ha il diritto, nel suo ambito, di procedere contro gli abusi del giudaismo, particolarmente se gli ebrei, in quanto bolscevichi e comunisti, minacciano l'ordine statale. »
Ed infine la condanna pronunciata da von Faulhaber contro l'attentato alla vita di Hitler del 26 luglio 1944, definendolo "orrendo crimine" ed aggiungendo « La vita del legittimo capo supremo del Reich tedesco è sotto la protezione del IV comandamento, che rende per noi un dovere l'obbedienza e la fedeltà verso coloro che guidano lo stato ».

Ci si domanda, poi, come mai non un accenno a tutti questi trascorsi di von Faulhaber ci sia da parte di Ratzinger, neppure nel momento in cui il futuro Papa ricorda la cerimonia in cui, proprio da von Faulhaber, nel 1951, nel duomo della città di Frisinga, viene ordinato sacerdote.

Ancora, Senza misericordia sottolinea una estrema blandizie di Benedetto nei confronti degli scismatici ultrareazionari lefebvriani contrapposta ad una assoluta intransigenza verso teologi progressisti come Edward Schillebeeckx, Pedro Casaldàliga o Leonardo Boff.

Fantapolitica, certo. Ma di un realismo da brividi.
Immaginare nella realtà un simile vicario di Cristo...


12 commenti:

Anonimo ha detto...

"fantapolitica spicciola anteperestroika per un grottesco safari metropolitano condotto da uno dei più inespressivi eroi americani di sempre."

(Dalla recensione di Paolo Mereghetti ad Invasion U.S.A., Joseph Zito, 1985)

cy

Sor Vichi ha detto...

Oh, il Cirello.. Giusto te volevo.
Come avrai saputo, il nanogiudeo va blaterando di un Chuck Norris inventore della kick boxing. Ecco, vorrei ordine a centrocampo da chi di dovere.. Prego, illuminaci!!

Anonimo ha detto...

Basta una rapidissima ricerca in rete, o no?

"Nel corso degli anni ‘60 in Giappone, grazie al maestro Kurosaki, il karate si era sviluppato verso forme di contatto reale tra i lottatori; questa evoluzione delle arti marziali trovò negli Stati Uniti un terreno favorevole per attecchire. Già durante il secondo dopoguerra, in America si era verificata una diffusione significativa delle arti marziali orientali, ma fu solo negli anni ‘70 che venne ideata una nuova forma di combattimento, in cui i lottatori si colpivano realmente, con contatto pieno. Per rendere meno cruento e pericoloso questo sport, simile al karate, gli atleti indossavano guantoni da boxe e le speciali protezioni per i piedi introdotte da Joohn Rhee. Nasceva il karate full contact, una disciplina criticata e osteggiata dai puristi delle arti marziali, fautori del controllo del colpo.

Nel 1974 fu organizzato il primo torneo di karate full contact a Los Angeles. Di lì a poco nacque la Professional Karate Association, il circuito professionistico americano: i campioni più acclamati di quegli anni furono Joe Lewis e Bill Wallace, “la gamba sinistra più veloce del mondo”. Le differenze tra il karate (che letteralmente significa “a mani nude”) e il karate full contact riguardavano l’uso delle protezioni. Sulla base di ciò la federazione internazionale di karate impose che venisse cambiato il nome del nuovo sport in kickboxing per l’impiego di protezioni presenti nel karate full contact, diversamente dalla disciplina tradizionale che non le contemplava nel proprio regolamento. La kickboxing sbarcò anche in Europa e si sviluppò grazie all’attività del francese Dominique Valera e del tedesco Georg Bruckner, che nel 1976 a Berlino organizzarono il primo torneo di valore mondiale, tra una rappresentativa americana e una europea."

cy

Sor Vichi ha detto...

Sempre puntuale, il buon. Ma dunque, al fin della fiera, mi sembra di arguire che il famigerato Texas Ranger c'entri poco o niente. O no?

Anonimo ha detto...

blablabla
si molto interessante.
qui non va un catzo..
porc..!!!
vabbè adesso faccio 2 cose e ti chiamo.
ciao
(tanto ho visto che in questo momento sei attivo)

Anonimo ha detto...

non dico niente..pero'..

baci..

Sor Vichi ha detto...

Però che?
Baci, va'..

Anonimo ha detto...

domani zitta zitta me ne scappo..

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Su questo tuo articolo devo essere necessariamente puntuale e fermo poichè sai benissimo quali sono le nostre due posizioni sul tema del teismo e dell'ateismo.
Ho notato un'ironia mista ad un infondato cinismo nel tuo riportare l'evento di Loreto tanto che ti pregherei,conoscendo le tue doti,di non lasciarti a giudizi facili da un fantomatico trespolo ma di cercare di capire l'evento e di lasciare testimoniare,anche solo con la sua presenza(senza che sia necessariamente io),chi quell'evento lo ha vissuto,senza facili mistificazioni,o,ciò che è peggio,scherni.

Innanzitutto non capisco come mai quando confederazioni sindacali portano migliaia di persone in piazza per incontri(che fra l'altro,seppur votati ad obiettivi nobili come le cause dei lavoratori,si trasformano spesso e volentieri in atti di vandalismo cieco e gratuito)se ne parli come di un evento epocale(non considerando il fatto che queste persone sono composte da gente di tutte le età),mentre quando soltanto,e sottolineo soltanto,una fascia ridotta di età viene chiamata ad assemblea,con pari se non superiori nobili intenti,ed ottenga lo straordinario risultato delle 500000 persone(dati ufficiali della questura),quindi pur essendo un'unica fascia di persone,ma raggiungendo un risultato,questo sì importante,gli organi di stampa ne parlino pochissimo se non per nulla.

E vengo ai punti affrontati nel tuo articolo:

l'attuale pontefice ha fatto parte della gioventù hitleriana,e cosa significherebbe?Avrebbe potuto forse rifiutarsi a quell'età con un regime dittatoriale contro il più feroce mostro della storia?
Ciò significherebbe allora,andando al particolare,che se mio padre ha fatto il figlio della lupa ed il balilla è un vecchio razzista ed antisemita?
Ma l'essere uno di questi era su base volontaria in regimi dittatoriali?Non mi risulta.
Non semplifichiamo.
Anche se Ratzinger fosse stato il più crudele dei delinquenti,per il vero cristiano ciò che conta è il senso e la potenza della conversione.
Mai sentito parlare di San Paolo prima di diventare santo?

Il partito cattolico tedesco ha sostenuto la candidatura di Goering:cosa sbagliatissima,ma questo cosa c'entra con il Papa di adesso?
Il concetto di responsabilità personale esiste ancora o lo sogno solo io?
Vogliamo che un ragazzo od un uomo al di fuori della politica sia responsabile di ciò che fa un partito politico?
Guardiamo quello che fanno i partiti italiani:siamo responsabili noi dei loro scempi morali?
Possiamo solo punirli con il voto.
Pensa piuttosto a quello che fanno partiti politici come il partito socialista spagnolo con la parificazione delle unioni degli omosessuali a quelle delle famiglie vere e proprie.

Von Faulhaber:la storia non la conosco quindi su ciò che non conosco non ho la presunzione di esprimermi,tuttavia mi sento di condannarlo ferocemente.

Il Papa è tenero con i lefebvriani e non con i progressisti:ma sarà libero di dare un indirizzo alla Chiesa di cui è a capo od oltre a non poter parlare su temi esterni adesso non può neanche governare come ritiene opportuno?
La Chiesa non è un'istituzione come tutte le altre,quindi non può cambiare la sua natura a seconda delle comodità del momento,come farebbe un partito politico od un'azienda privata.
Sarebbe prendere in giro le persone.
Su principi fondamentali non ci si può aspettare che si metta in mutande se non peggio.
Non si tratta di modificare a proprio piacimento la Chiesa a seconda di come va la società,è esattamente l'opposto:Cristo ha posto dei valori,la Chiesa ne è portatrice,quindi cerca di avvicinare la società a tali valori,semmai è questa società di oggi,così vuota di veri valori,che dovrebbe conformarsi alla volontà di Dio.

Sor Vichi ha detto...

Come già in passato, non ho parole.

P.S. Ma le troverò.

Sor Vichi ha detto...

Caro Orangelo, perdona la premessa ma.. che minestrone che m'hai fatto!! Ma la questione mi solletica e dunque.. proviamo a ragionarci insieme! (Come direbbe l'elfo Carmelo)

Innanzitutto, tu mi esordisci con un bel teismo VS ateismo. Ma io di questo parlavo? Giammai! Quelle sono (meglio, sarebbero.. In una società un po' più civile della nostra!) questioni di coscienza (di "foro interno" alla Emanuele Kant). Nelle mie righe (e, purtroppo, in quasi tutte le questioni che riguardano la religione, specie il cattolicesimo) semmai potresti rintracciare un match teocrazia VS laicismo (o, quanto meno, pia illusione di uno stato laico).
Insomma, io parlavo del mascalzone Ratzinger in quanto individuo, membro della società civile và.. ma non in quanto ministro del culto. (Aggravante ulteriore, a mio vedere, ma nel cui merito non entro in quanto non certo di mio culto si tratta).
Delle responsabilità della futura guida della cristianità verso la società civile e non verso l'assemblea dei fedeli.
Spostata la questione su questo piano, mi suscita quantomeno perplessità la teoria per cui sotto una dittatura chi aderisce è giustificato perchè non ha scelta. E comunque, nel caso del caro Benedetto, paiono evidenti le ragioni di adesione e omissione di dissenso o condanna ai crimini nazisti per "motivi di carriera" nella gerachia ecclesiastica. Se ne parla in modo documentato su molti libri, non solo su quello che consigliavo io nel post.
Per concludere, quello che da te è stato (giustamente, intendiamoci) percepito come uno sberleffo ai papaboys non sono io a farglielo. Se lo fanno da soli con l'avvilente teatrino (che io mi limitavo a documentare) delle loro testoline catechizzate e messe in sapiente sottovuoto di valori. Già, di valori. Tra cui uno fondamentale, per quanto mi riguarda, è lo spirito critico. Di cui il teismo, qualunque teismo, anche quello predicato nel "catechismo marxista leninista" - per dirla con Bocca - è la morte.

Con stima,
un baciapantofole pentito