IL REGNO DEI
CIECHI
E’
stato durante gli anni
in
cui ero giovane,
o
mi credevo solo tale,
che
ho imparato ad aspettare.
Aspettare
la fine
di
tutte quelle feste
cui
non venivo invitato
o
non osavo partecipare;
quando
dall’inetta arroganza
dell'altrui essere plurale
sfumava
ogni oblio
collettivo,
lasciando
nuda quell’ebbrezza,
illusione
di reciproci alibi, protezione.
Beati
i poveri in spirito,
perché
di essi è il regno dei ciechi.
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