8.9.13

IL REGNO DEI CIECHI


E’ stato durante gli anni
in cui ero giovane,
o mi credevo solo tale,
che ho imparato ad aspettare.

Aspettare la fine
di tutte quelle feste
cui non venivo invitato
o non osavo partecipare;
quando dall’inetta arroganza
dell'altrui essere plurale
sfumava ogni oblio collettivo,
lasciando nuda quell’ebbrezza,
illusione di reciproci alibi, protezione.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei ciechi.

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