PERCHE'
QUESTI PENSIERI...
Perché
questi pensieri? Non è la solitudine.
Non
vaghiamo dentro una stazione...
Perché
una strada desolata
più
dell'estate che la percorre,
sa
evocare quelle morti
senza
scampo né liberazione
quanto
mai la stessa miseria urbana
cristallizzata
nell'invernale pallore?
Perché
per me
che
ancora ho chiavi
di
porte che si lasciano aprire,
un
dentro, pur di rade pallide mura,
protegge
dal solo freddo esterno,
che
non l'invade come riesce la calura;
un
dentro si ostina ad esser riparo,
serbarsi
altro dal fuori e la sua paura...
Solo per me
che,
spesso dimentico
del
perché, continuo
a
salmodiar benedizione,
sfiorando
queste mie chiavi
come
quelle altrui mani
quando
scivolavano già altrove.
Un'estate,
l'ennesima,
in
cui non finire pazzi
quanto
Van Gogh in un caffè
2 commenti:
Domenica scorsa,in una Piazza Salotto troppo piena di folli sportivi,invadenti,e in un Corso Vittorio Emanuele sguarnito di umanità,prima di giungere alla macchina,di pranzare,con un cerchio di rame come sole.
E non un muro d'orto che sopravviva, immagino...
Vilco color seppia
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