3.5.12

QUALCUNO TORNA INDIETRO

"Ora lo sai, nessuno torna indietro. Ed io non sono più io: è inutile che pensi a me."


Le immobili, feroci
albe romane.

Albe vuote,
eco di milioni 
d'anime lontane.
Le stesse albe 
dove muore un amore,
nel muto ordine di lasciare 
una vita che non c'è più 
per una che nessuno sa
se mai ritornerà.

Quelle impietose, atroci
albe romane.

Le albe di Petri e del suo assassino
senza colpa né redenzione,
le albe di Pietrangeli e di una lei
che conosceva bene soltanto lui:
albe ch'essi ebbero forza 
dentro occhi per guardare.

Ma per chi, e cosa mai
ne potrà restare,
al termine di una strada 
desolata da attraversare,
in un qualunque 
nostro figlio provinciale:
inconfondibile trafelato zelo
nel fondersi all'eterna ignavia vitale
della sua, nostra più grande provincia...
'a Capitale.

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