15.4.12

MALEDETTI POETI MALEDETTI


Leggo una poesia 
- salvo la rara, necessaria Poesia -
come entro in una Feltrinelli:
quando non ho più forze
per respingere quella seduzione
d'inguaribile masochistica vocazione.

La poesia è in me pura incomprensione,
sfumata nel retrogusto del livore:
incomprensione nata dalla sensazione
che sia scritta per non esser capiti,
compiacendosi della propria incuria
di cosa ci sia mai da capire.

Livore culminante nel constatare
che qualcuno si ostini a pubblicare
- per quanto tristemente offensive
siano molte collane -
questi mai paghi, in eterno lamentare
quanto sia ignorata, temuta, schernita
la poesia fatta della loro vita.

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