23.1.12

Non dà primavera

Ho sognato il limite del cielo.
L’uomo sulle sue false ali
vi si annidava
come una rondine sotto una grondaia.

Rassicurava sua moglie, quell’Icaro paternale,
mentre i paracaduti fluttuavano d’intorno
e i colpi sulla fusoliera non erano saluti
ma allarmi ignorati per superba confidenza. 

Tornato a terra se ne avvide:
una cinghia, sola, rimasta avvinta alla sua ala.
Ma non poteva averne colpa, se ne persuase
in un talk show sulla sofferenza indiretta
in cui, la faccia di Parolisi, minacciava l’intervistatore
arringando quella folla d’impotente rancore. 

Lasciandomi al risveglio un’amara ammirazione
per chi fa il male senza annidarsi sotto alcuna morale
né punizione: come fosse la sola cosa naturale.

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