LA MANO DELLO SCRIVANO
Le mie dita sono troppo gracili e scarnificate,
le mie unghie troppo deformi e scheggiate:
appartengono a mani imbarazzanti per un uomo,
non più plausibili per un bambino,
impotenti nel percorrere un vero corpo femminile.
Eppure continuo a scrivere,
fregiandomi di impugnare la penna
nella sola postura della buona educazione già dimenticata,
illudendomi di poter ignorare questi polpastrelli
così profondamente solcati,
questi pensieri così semplicemente turbati.
Le mie dita sono troppo gracili e scarnificate,
le mie unghie troppo deformi e scheggiate:
appartengono a mani imbarazzanti per un uomo,
non più plausibili per un bambino,
impotenti nel percorrere un vero corpo femminile.
Eppure continuo a scrivere,
fregiandomi di impugnare la penna
nella sola postura della buona educazione già dimenticata,
illudendomi di poter ignorare questi polpastrelli
così profondamente solcati,
questi pensieri così semplicemente turbati.
avrei mai fatto poesia,
in cui ancora disperavo
avrei mai detto una parola mia
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