14.1.12

LA MANO DELLO SCRIVANO

Le mie dita sono troppo gracili e scarnificate,
le mie unghie troppo deformi e scheggiate:
appartengono a mani imbarazzanti per un uomo,
non più plausibili per un bambino,
impotenti nel percorrere un vero corpo femminile.
Eppure continuo a scrivere,
fregiandomi di impugnare la penna
nella sola postura della buona educazione già dimenticata,
illudendomi di poter ignorare questi polpastrelli
così profondamente solcati,
questi pensieri così semplicemente turbati.


A quei giorni in cui ancora non sospettavo
avrei mai fatto poesia,
in cui ancora disperavo
avrei mai detto una parola mia

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