PENE CAPITALI
Quando nell'emigrazione qualcosa ancora pulsava...
Qualcosa di intimo e tremante:
sordo, ancora, al comune richiamo d'inerzia bestiale.
sordo, ancora, al comune richiamo d'inerzia bestiale.
Una visione che la mente divideva con il cuore,
nella promessa sciolta da ogni prossima disperazione:
quella paziente, decorosa costruzione
di una vita migliore.
di una vita migliore.
Fu allora
che ad alcuni apparve Milano
- grigia, contabile, rassicurante.
Fu allora
che ad altri si fece incontro Roma
- gialla, burocratica, avvilente.
Un'ostilità dichiarata
che schiaffeggiò
che schiaffeggiò
quelli di disperazione.
Una fraternità mistificata
che lusingò
questi di comprensione.
In tutti loro
l'asfissiante prossimità al potere,
temporale e spirituale;
il sibilo assordante
memoria della propria esclusione.
Nel destino di ognuno,
scelta o fuga sulla linea di confine
tra miseria e tragedia.
Tra la resa della dignità stessa al dolore
e una schiena salda, in composta accettazione
della propria comminata condizione.
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