6.7.11

SEI TU

Li vedi quei bambini? Giocano, ma quel gioco è come la vita.”


Qui, negli occhi d'un padre mancato,
in questa inutile, forzata maturità appannata
c'è una bambina, punita dalle alterne sorti del gioco,
che apprende giudiziosa l'animale ferocia maschile,
comprende l'elementare, necessaria crudeltà umana.

Qui, una bambina oppone fiera il suo petto ideale
alla prominenza ormai estranea dell'addome.
Soffoca nel coraggio i singhiozzi che la attraversano,
sfiora con pudore le lacrime che la solcano.
Non a celare né rinnegare, solo scansare
qualcosa che al passato è da consegnare.

Lì, ad un tempo che più non le appartiene.
Un tempo, sente, andato per non tornare più:
cui sarebbe stato vile, vano restare aggrappati
come troppi bambini ciechi ed ostinati.

In questi occhi, sei tu quella bambina.
Tu, oggi, dove ancora posso nutrirmi, sfiorarti;
tu, ieri, di cui solo illudermi, immaginarti.

Sei tu nei miei occhi,
tenerezza immensa a sciogliere il petto,
marea tiepida che sale in cuore.


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