LETTERA A UN CONDANNATO
"Tutte le vite erano uguali, diceva la madre, tranne che per i bambini. Dei bambini, non si sapeva niente.
E' vero, diceva il padre, dei bambini non si sa niente."
E' vero, diceva il padre, dei bambini non si sa niente."
A te, che hai occhi per guardare
questa febbre che la tua carne fa tremare
A te, che chiedi da dove viene
questa colpa circoncisa al tuo pene
Tu, che non sai la condanna passeggera
di chi scorre distratto un Cronaca Vera
Tu, che non hai l'istinto autoassolutore
di chi schiude rapito un Le Ore
Tu, esiliato dall'umana consorteria,
condannato alla sola via
di ritorno a ciò
che nominare non so
che nominare non so
Lì, al cuore d'un arcano,
arcaico pulsare
Che in te, è
arcaico pulsare
Che in te, è
violenta nostalgia
Che in me, perché
si fa pedofilia?
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