6.2.11

E ABBIAMO DIMENTICATO I NOSTRI CORPI INADEGUATI

C'è chi vuole esporsi più che guardare. Mostrare il proprio cazzo prima che sbirciare una fica. Una forma di esibizione e insieme di voyeurismo. Per Michel Houellebecq il percepirsi sessualmente desiderabili è fonte di eccitazione: la fonte principale, a quanto pare. Forse anche fonte di eccitazione, sicuramente condizione necessaria, per quanto mi riguarda. In casi di repulsione verso il proprio corpo e conseguente crollo del desiderio, ci si immagina qualcun altro, qualcuno a cui delegare il ruolo che non si riesce ad interpretare personalmente nelle proprie rappresentazioni autoerotiche. Questo qualcuno che facciamo copulare in vece nostra, a beneficio della nostra eccitazione, ha caratteristiche generalmente provenienti dall'immaginario erotico più massificato e democratico: la pornografia. Ecco la spiegazione, o una possibile, degli ossessivi tentativi di esibizione delle proprie fattezze, reali o immaginate tali, di cui molti utenti della rete, donne generalmente, lamentano scioccamente scandalizzate il dilagare.
Esibizionismo-guardonismo che dovrebbe rimanere confinato al virtuale, se ciò può tranquillizzare. Virtualità rigorosamente inviolata non certo a tutela dello spettatore ma dell'esibizionista che, se si azzardasse a trasferire nella realtà quella dimensione immaginaria, la vanificherebbe, insieme con l'eccitazione che ne sgorga. Come partecipare anzichè guardare un film porno, che da estremo rifugio dalla collettiva mortificazione del desiderio, diverrebbe rara esperienza di traumatica impotenza. 

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