17.1.09

Ai figli che non avremo

Un nuovo amore, letterario o musicale che sia, illumina da sempre la mia giovanenonpiùgiovane vita come nessun amore in senso romantico. Erano giorni che annusavo pigramente la tastiera - complice anche un nerboruto raffreddore che ha preso a calci in culo le mie rachitiche difese immunitarie... ed eravamo proprio in odore di amori in senso romantico: stavo per rivestire di compiaciuta nostalgia i panni di scapigliato in subaffitto e rievocare il periodo bolognese, in un maldestro tentativo di continuità ideale con la precedente seduta (auto)terapeutica - che si potrebbe rubricare sotto 'Provincia e provincialismo: luoghi geografici, luoghi interiori.'
Ma per fortuna dello sparuto fedele pubblico, la giovanenonpiùgiovane vita ha voluto accendere sul suo scostante interprete le Luci della centrale elettrica: voce e chitarre meravigliosamente nude, groppi in gola in agguato ma necessari, in questo Paese che non sapremmo più chiamare né raccontare
ai figli che non avremo.
L'Italia
di questi cazzo di anni zero.




http://lelucidellacentraleelettrica.blogspot.com/

12 commenti:

Anonimo ha detto...

ma chi 'so 'sti quattro cenciari che cantano?

Anonimo ha detto...

le luci della centrale elettrica...

Anonimo ha detto...

cioè "taraff", "Pic", "Coc" e "Der"?

Anonimo ha detto...

Sì, ci sarebbe anche bucalatrecchia ma per questioni di royalties non compare! Oracchio comunque avrebbe già chiuso il blog per dei commenti sì beffardi. E infatti l'ha chiuso, sciccìse!

Sor

Anonimo ha detto...

ehehehe, vedo che la bucalatrecchia ha ancora poteri distruttivi ...

Anonimo ha detto...

Giudizio musicale:mediocre.
Buone le chitarre nude ma l'esecuzione non ha quella che tecnicamente definiscono una svolta.
Giudizio vocale:scarso.
Il cantante appare come appena cannabizzato dentro il bagno di una stazione di frontiera.
Giudiziotesto:buono.
Irrituale,significativo.
Giudizio video:buono.
Evocativo.

Orazio che da oggi in poi prenderà come esempio Ignazio Silone (un certo Secondo Tranquilli) e si chiamerà Michael Ranari.

Anonimo ha detto...

caro sor,
sulla tua pelle hai provato
che la nostalgia vende sempre bene,
la novità no.

rbl
futurologo

Anonimo ha detto...

Ora', come al solito... nnì capite nu cazze di ninde!

Sor

Anonimo ha detto...

Robbie', forse sarebbe retorico dire che da 'ste parti (e non intendo solo la provincia) c'è bisogno che tutto cambi perchè niente cambi. Piuttosto mi chiedo: chi non ama il nuovo avrà mai amato il vecchio?

Sor più moderno di ogni moderno

Anonimo ha detto...

La sincerità vince sempre, così come il galateo a tavola.
A me questa musica fa cagare.
Forza Orlo, parla come mangi, prendi coraggio, aggira quelle scuse miste tra giudizi dettagliati e rivela la tua vera opinione su questo brano proposto da Vilco.
Tanto lo so che fa cagare pure a te.
Altro che Michael Bolton...

Anonimo ha detto...

questo pezzo non mi piace granchè però non cacherei totalmente in testa ai ragazzi, tempo fa ascoltai un paio di canzoni non male.

certo, a confronto con "astral weeks" di van morrison (l'album che sto consumando in questi giorni), tutto sembra più sciapo e senza voglia.

vai sorvi', passa dagli appennini alle ande! tiritiritiiiiiii!!

cy

Anonimo ha detto...

Il disco, che mi sta accompagnando nelle mie disperate divagazioni vaganti qui nell'estrema periferia dell'Impero, si rivela sempre più iluminante colonna sonora dello spettacolo impietoso che mi si srotola davanti. Pur coi suoi alti e bassi, e una formula che temo già da un prossimo lavoro stringerà alla gola i ragazzi. Uno dei quali, to be right, al secolo Giorgio Canali. Forse per questo le chitarre strappano una sufficienza di incoraggiamento alle candide trombe di Eustachio oraziane.

Sor che finchè nun agguanta 'na tetta nun offre manco n'Alka-Seltzer