Stefano Rosso (Rossi all'anagrafe).
Roma, 7 dicembre 1948 - Roma, 15 settembre 2008.
Noto alle radioline per i due amici 'na chitarra e 'no spinello
di Una storia disonesta. Ma personalmente voglio salutarlo
sulle note della sua struggente Bologna '77
(che ovviamente vi invito ad "acquistare" dal Muletto).
Ciao Stefano!
L’inverno passava qualcuno di lì / Il nastro girava suonava Lilly
Girava il pallone lo stadio impazzì / La voce tremava l’inverno finì
E poi primavera e qualcosa cambiò / Qualcuno moriva e su un ponte lasciò
Lasciò i suoi vent’anni e qualcosa di più / E dentro i miei panni la rabbia che tu
Da sempre mi dai parlando per me / Scavando nei pensieri miei
Guardandomi poi dall’alto all’ingiù e forse io valgo di più
L’estate moriva Bologna tremò / La dalia fioriva e la gente pensò
Dei tanti domani vestiti di jeans / Chiamandoli strani ma non fu così
E quando m’incontri se pensi di me / Tu sappi che il sole che splende per te
E il grano che nasce e l’acqua che va / E’ un dono di tutti padroni non ha
E il grano che nasce e l’acqua che va / E’ un dono di tutti padroni non ha
(In memoria di Giorgiana Masi, uccisa a 19 anni durante una manifestazione
del Partito Radicale a Roma, il 12 maggio 1977)
16.9.08
Ti sento e invece non ci sei
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6 commenti:
puoi immagina' le radio qua a roma.
grande stefano, te lo sto dedicando.
cy
mbhe', che è 'sta latitanza? roba di smandrappate?
volete fa i bloggers
poi sparite nel nulla,
alla faccia della fidelizzazione!!!!
rbl
io sono serissimo..
cy
Io invece non c'ho voglia. E che dovrei scrivere, che stamattina ho bevuto un cappuccino freddo e orribilmente schiumoso? Oppure che delle donne io penso che...? No, cari miei: scrivo quando ne sento, non dico la necessità (sennò avrei provato a farlo come lavoro), ma almeno la voglia. Di comunicare qualcosa di più interessante del numero di caccole che mi sono estirpato stamane. (Per la precisione, credo nessuna).
Ciao!
bravo, cantagliene 4!!
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