23.11.07

Siamo qualcosa che non resta...

Quella familiare estraneità dei ritrovati perduti amori.
Quella
nuova cortesia figlia del tempo scivolato su noi due,
e della nostalgia
per quel meraviglioso impacciato scoprirsi.
Quando ancora tutto era da fare, e tu non eri importante.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

e beh, gran versione.
da quando sentii "incontro" la prima volta, "la tristezza poi ci avvolse come miele" è diventata un'affermazione quasi comune per il buon cirello, soprattutto di questi tempi, dove le occasioni di tristezza, intesa in una molteplicità di sensi, non mancano.
cy

Anonimo ha detto...

Caro Cirello, sapevo che avrei giuocato sul velluto con te, caro il mio addetto alla nostalgia! (Eeh.. giocano bene, questi!)

P.S.
Ma il buon Guccini che figo era nei lontani seventies?

Sor Fabbri (Paolo)

Anonimo ha detto...

meglio ora...

montelli

Anonimo ha detto...

Un po' come certi rossi, che migliorano con gli anni..