29.6.07

Canzone di lontananza


Rivivrei
forse solo un giorno ancora
quell'aprile, sai...
Anche se è passato troppo tempo
e noi
abbiamo altre storie o quasi
viviamo altri amori o quasi...


Come nei libri mai vissuti, s'erano conosciuti per caso.
Disco superalcolica aroma universitario con rispettivi, fraterni alleati di caccia. Finiti, da copione, a far gemere
le doghe padronali, smollandoli imbalsamati di prepuberale impaccio davanti alle spoglie d'una tossica boccia di rosso
(che lei, impavida, sfidò a suadenti sorsi da diva del muto).
Ed alla neorealistica panoramica delle rotaie Nord di Quarto Oggiaro.
Un commovente terrazzino d'ultimo piano fiero presidio di canarino e criceto dove lui, patetico bluffatore di vertigini, scimmiottava quell'argentato American Gigolò da terrazzatissime skylines losangeline
srotolate negli occhioni della lucciola più tarocca della storia del cinema.


E in un miraggio di lucidità: "Ma allora sono davvero in una di quelle pagine, se labbra così tenere
mi corrono
bollenti sul collo, quando due sorsi fa.. secche, livide blateravano di pause di riflessione,
fidanzati Erasmus, Erasmo... 'Ngulo, bel nome Erasmo."

6 commenti:

Anonimo ha detto...

sara', ma non ci ho capito dentro niente..

Anonimo ha detto...

beh, a me sembra chiarissimo: un periodo, un luogo, le persone, il vino. sì, insomma, un ricordo.
cy

Anonimo ha detto...

sei andato a mignotte?

Alessandro Vichi ha detto...

Eh già, i ricordi. Sempre quelli. Come al solito, Cire'... Meno male che ce stai te!! (Anche la rima baciata, tè!)

Anonimo ha detto...

ma un po di figa no eh?

Alessandro Vichi ha detto...

La figa c'è sempre. Specie in questo amarcord. Muove, ahimè, il mondo. E non solo il mio. Ma me sa che ve la siete scordata a tal punto che non la riconoscete più, manco se vi passa davanti...