11.3.07

Ma nnì li vide coma facc' ì?



Il titolo di queste esilaranti vicissitudini da fine settimana potrebbe essere: una serata diversa.
Il sottotitolo: ma statt' à la casa!!
La trasferta nella vecchia e cara "Pavma, stazione di Pavma!" di cui si rese incauto protagonista
nella notte di sabato, finì per assumere, in un crescendo proporzionale al numero di lattine di birra vuotate,
le inquietanti sembianze d'una Via crucis da venerdì santo, le cui stazioni maggiormente dolenti hanno visto il nostro Nazareno nell'ordine:
1) imbattersi, fortuitamente (e disgraziatamente), negli ennesimi abruzzesi nel mondo:
pittoreschi fuorisede, manco a dirlo chietini, che non solo osavano ignorare l'esistenza del Cignotto, ma hanno per giunta cercato di bluffare bassamente, forti della sua gradazione alcoolica importante, narrando di fantomatiche birre consumate in loco. Facile prevedere la sdegnosissima ira conseguitane...
2) prodursi, come suo costume debitamente stravolto dall'alcool, in patetici approcci galanti all'indirizzo d'una tal Gilda, psicoterapeuta (pare di ricordare...) amica di amici: i conoscitori ed estimatori del suddetto non faticheranno ad immaginare i toni da tragicommedia inscenati...

3) farsi - suo malgrado - Santa Claus a beneficio di qualche scaltra manolesta da vagone ferroviario, che sfruttandone sapientemente la catalessi etilica, l'alleggerì del peso d'un Ipod, nonchè d'un pacchetto contenente due sigarette due (ma, si spera, sufficienti ad incancrenirgli quantomeno uno dei polmoni uno!).
Sulla tratta Bologna-Milano la famiglia Vichi fa ormai concorrenza alla Upim:
si narra che anni fa la madre si ritrovò in quel di Milano Centrale scalza...

4) infine, novello Bernadette, vedersi apparire, nel tormentato riposo postumale, il Cavaliere in persona, mentre consumava, in vestaglia, un caffè nella cucina di casa sua
(qui tornerebbe utile la dottoressa di cui sopra, ma pare un chiaro caso di Edipo irrisolto..)

Quale, dunque, la morale traibile da questo racconto (o parabola...)?
Che, forse, con il classico senno (da urlante cefalea domenicale) di poi,
è quantomai attuale la saggezza scodavolpiana:
"
Ma nnì li vide coma facc' ì? Lu sabbat' assére vaje a la discuteche, mi scope 'na bummona...
E lu iorn appresse li mann' affangùle!!"
(Eeeh...lo fanno, lo fanno...)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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