14.2.07

Magda, tu mi adori? Allora lo vedi che la cosa è reciproca?

Interno giorno. Alba livida. Lettere e numeri mi ipnotizzano dalla tastiera in suggestioni kafkiane. Il mattino ha l'oro in bocca...
Il mattino ha l'oro in bocca...
Il mattino ha l'oro in bocca...

Come temevo, niente asce nel ripostiglio.
E così, illuminato da Tony - il bambino che sta nella mia bocca e che mi dice le cose - mi risolvo a far ticchettare quella dannata di alcune considerazioni - di matrice palesemente nevropatica -.

Da quando l'ortodossia onanistica della stagione puberale (verde età in cui il mio alter ego Landru ancora si trovava ad uno stadio fetale..) evolvette, nella senilità, in forme di parascientifico vojeurismo, ricorrenze come quella odierna rappresentano proficui laboratori di ginnastica del mio personalissimo "empirismo eretico" intorno al grado zero di umanità di cui si fa ormai portatore un sempre più inquietante campione di (presunta) umanità, organizzata socialmente in forme collettive minime, tecnicamente definibili "coppie".
In un crescendo di atrocità che azzarderei a definire sadiane, lo sguardo si posa talora sgomento, spesso incredulo, comunque irrimediabilmente impietoso, sulla latitanza di comunicazione, affettività, tout court umanità, ravvisabile tutt'intorno: nella compulsività, telefonica o di sms che sia - cadenti teatri ove assistiamo ormai coattivamente da impotenti spettatori, qualunque luogo pubblico incautamente osassimo frequentare - , nello "struscio" di cui corsi e passeggiate di mezza Penisola si fanno scenario nei finesettimana ed, infine, acme inarrivabile, nei - sempre più numerosi - locali pubblici muniti di maxischermi per la visione delle partite di calcio.
(Lussuosi ristoranti che incorniciavano agghiaccianti quadretti familiari dipinti da Bret Easton Ellis nei suoi romanzi - da Meno di zero a Lunar Park - ancora mancavano di questo fatale valore aggiunto...).
Ecco, nell'analisi di quest'ultima categoria, ammetto, non senza una punta di autoindulgenza, di riuscire ancora a scorgere in me vaghe forme di pietas:
nel (masochistico, lo ammetto) smarrirmi in occhi, a loro volta smarriti nel vuoto, delle dolci metà di quei fervidi sostenitori della propria squadra del cuore, per un attimo
(previa attenta ponderazione della mole del sostenitore in questione) ho fantasticato d'epici colpi d'ala con cui traghettare alcune di queste diafane, ingenue creature verso più gratificanti o, quanto meno, meno "soprammobiliari" stesure di romanzo erotico / sentimentale.
Ma, fatalmente, è nella candida schiuma del boccale che finisce per rovinare ogni mio slancio pindarico, e nel soave mescolio d'amaro retrogusto di rose mai colte con altrettanto compiaciuta amarezza di luppolo...vengo restituito al mio personale, imperituro romanzo erotico / sentimentale.
Così, mi auguro, sarà anche oggi, quando potrei decidere di dedicare, ancora una volta indulgente, una delle consuete, infinite sbicchierate anche ai cadaveri danzanti di questo ballo mascherato della...contemporaneità?


3 commenti:

Anonimo ha detto...

da brividi da brividi,
e che brividi!
la tua nota misoginia
ottiene nei suoi apici
lo status di poesia,
canto di disperazione,
testamento di vanità.
ma che vordì?
bah!

Sor Vichi ha detto...

Mio illustre Anonimo, le Sue lusinghe restituiscono al mio ego quel turgore che, un tempo, fu prerogativa d'altri lidi (anatomici).
Mi spiace solo deluderLa in merito alla mia presunta misoginia, tendenziosamente attribuitami dalla critica catto-comunista.
Fui, in realtà, già annoverato tra i padri fondatori del Comitato per la tutela della giovine.

I miei più sentiti ossequi

Anonimo ha detto...

smettila di frequentare myspace, la cosa inizia a farsi preoccupante...