26.2.07

E brava Giulia!

























La vita non è facile
Ma a volte basta un complice
e tutto è già più semplice


Le recenti vicende politiche italiane hanno fugato, se ancora ce ne fosse,
ogni dubbio sull'attualità dei classici.
Da Omero a Dante, passando per il Nostro senatore a vita.
Qualora non aveste ancora avuto modo di spegnere la vostra sete
di "verità, nient'altro che la verità" nelle memorie del suo avvocato,
deputata di Alleanza Nazionale, Giulia Bongiorno,
neo eletta alle elezioni politiche 2006 in qualità
di "esponente di spicco femminile della società civile",
segue qui un breve riepilogo delle stazioni
della Via Crucis giudiziaria affrontata dal Nostro.

Giulio Andreotti è stato rinviato a giudizio presso il tribunale di Palermo
con l'accusa di associazione mafiosa.
La sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999,
lo ha assolto per insufficienza di prove, mentre la sentenza di appello,
emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980
e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti, aveva "commesso"
il "reato di partecipazione all'associazione per delinquere
concretamente ravvisabile fino alla primavera del 1980",
reato però "estinto per prescrizione".
Per i fatti successivi alla primavera del 1980
Andreotti è stato invece assolto.
- La sentenza emessa nel 2003 dalla Corte di Appello di Palermo
parla di "una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato
verso i mafiosi fino alla primavera del 1980" -.

Sia l'accusa che la difesa presentarono ricorso per Cassazione.
La sentenza emessa della Cassazione il 15 ottobre 2004 confermò
quanto stabilito in appello. Nella motivazione si legge:
"Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche,
ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo
non nei termini riduttivi di una mera disponibilità,
ma in quelli più ampi e giuridicamente
significativi di una concreta collaborazione".

Per quanto concerne il suo coinvolgimento nell'omicidio Pecorelli,
Andreotti fu assolto in primo grado, successivamente condannato
a 24 anni di reclusione dalla Corte d'Assise d'Appello di Perugia
con sentenza emessa il 17 novembre 2002,
e quindi definitivamente assolto dalla Corte di Cassazione.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Il presidente Scaduti l'ha detto chiaro e tondo, e tutte le televisioni l'hanno trasmesso senza rendersi conto di quel che facevano:
"IL REATO DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE COMMESSO FINO ALLA PRIMAVERA DEL 1980 È ESTINTO PER PRESCRIZIONE",
mentre per l'associazione mafiosa successiva al 1982 si conferma la prima sentenza: assoluzione per insufficienza di prove.

i fatti contestati sono avvenuti , i rapporti, incontri e contatti tra Andreotti e la mafia ci sono stati. «Fino alla primavera del 1980», precisa il dispositivo della sentenza: cioè fino alla data dell'ultimo incontro in Sicilia tra il leader dc e Bontate. Ma poiché non c'era ancora il reato d'associazione mafiosa, il più blando reato d'associazione "semplice" si prescrive in 22 anni e mezzo. Dunque nel dicembre 2002. Se la sentenza fosse arrivata cinque mesi prima, serebbe stata di condanna.

Dati sparsi:

-- Nel 1985, ad esempio, come testimoniato da un commissario di polizia, parlò per dieci minuti a tu per tu con il giovane boss Andrea Mangiaracina (vivandiere di Totò Riina) in una saletta d'albergo loro riservata; tra il '76 e il '77 non ebbe problemi a incontrare a New York il banchiere Michele Sindona (all'epoca latitante), finanziatore occulto della Dc e indicato nei rapporti inviati al ministero degli Esteri dal nostro ambasciatore in Usa come "in stretto contatto con ambienti di natura mafiosa".

--Andreotti nel 1977 aveva finanziato l'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino, e la sua corrente con due assegni da 20 milioni l'uno (ritrovati), emessi dall'amico imprenditore Gaetano Caltagirone. Quasi un episodio di Tangentopoli ante litteram che fa il paio con una vicenda analoga, considerata dai giudici di Perugia uno dei possibili moventi dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli

--ricordo che La sera del 20 marzo 1979, Pecorelli viene ucciso nel quartiere Prati di Roma , poco lontano dalla redazione del suo giornale, con quattro colpi di una pistola calibro 7,65. I proiettili trovati nel suo corpo sono molto particolari, della marca Gevelot, molto rari sul mercato, ma dello stesso tipo di quelli che verranno poi trovati nell'arsenale della Banda della Magliana nei sotterranei del Ministero della Sanità)

cy

Sor Vichi ha detto...

Meggiolaro, è lei? Va bè, le cimici ovunque, ma 'sto semi-anonimato non mi permette di ringraziarti per le prezione glosse.
Ma sento che sei tu...

Anonimo ha detto...

ma se firmo cy è c'è un blog che si chiama la festicciola di Cyrus chi dovrei essere?
andiamo un po' più di fiducia nelle prorpie intuizioni (senza contare che da montelli mi firmo semrpe così...)

Sor Vichi ha detto...

Non sarò Perry Mason, ma dalla frequentazione di Montelli che ti potevi aspetta'?! Eppoi non mi sottovalutare i perniciosi depositi d'acquavite nei miei giovani ed ingenui neuroni!!

Giulio, io ti salverò!!!

Anonimo ha detto...

Ma come è possibile stabilire una data precisa per definire un confine spazio-temporale tra il rapporto Andreotti-Mafia(ma è un sinonimo?)?
Cioè, perchè dopo la primavera (ma quale giorno, mese) 1980 Andreotti non ha più tenuto rapporti con i leader mafiosi?
Mi vengono in mente vari omicidi di esponenti DC in quel di Sicilia ad inizio anni '80, dopo le stragi di sindacalisti e comunisti negli anni 50, 60 e 70...chissà perchè, come chissà perchè scelsero proprio Sarzana e la Val di Magra come luogo ideale per il confino di Bontate ed altri. Più o meno nell'inverno dei mondiali 1982, mi ero trasferito nella casa dove tuttora ha luogo la mia residenza ufficiale, in via aurelia. Mio padre, che lavorava nel reparto prototipi carri armati OTO Melara, era molto restio alle novità e non mise il telefono in casa (ho tenuto la TV in bianco e nero fino ai mondiali '90, lì mi ribellai). Quindi mia madre per chiamare a mia nonna scendeva in strada nel bar da Flavio, dove c'erano quei telefono cabinati pieni di elenchi di tutta Italia. Con la scusa di accompagnarla scendevo, avevo da poco 5 anni, e mi concentravo sul cartello dei gelati Sanson, in religiosa adorazione. Fu in uno di quei momenti che un uomo sempre elegante che sedeva spesso ai tavoli del bar, mi chiese quale mi piaceva di più tra i gelati, e me lo comprò. Mia madre uscendo dalla cabina si lamentò del mio accattonaggio, conoscendo le facce da morto di fame che riuscivo a fare, ringraziò il signore e tornammo a casa.
Ecco, si può stabilire che io dall'autunno 1982 non ho più avuto relazioni con associazioni di stampo mafioso, nonostante che prima, abbia addirittura accettato un gelato da un loro confinat.
Sarà successo lo stesso anche al povero Giulio?

Anonimo ha detto...

Ah, sono GALLIT!

Sor Vichi ha detto...

Esimio Gallit, sono testè reduce da un Pratello-tour al fianco del Lucignolo Montelli, dunque premetto che la lucidità di giudizio potrebbe non essere delle migliori. Ma è un tale piacere averLa tra le nostre fila (di irriducibili imbecilli, beninteso) che non ho saputo resistere al diletto intellettuale di commentare il Suo, oserei(consideri l'orario ed il tasso d'acquavite di vinaccia rettificata)struggente, Italian Graffiti. Per quanto concerne l'Imperituro a noi ben noto, trovo sempre eloquente chiosa le ultime parole di un tale, di matrice non precisamente marxista-leninista : " Il mio sangue ricadrà su di loro".

Sor Vichi ha detto...

Errata corrige (che poi quel somaro di Montelli chi lo sente...): tra le nostre FILE, non fila.