SONO UNA DONNA, NON SONO
UNA SANTA
P.S.
… Ti annoi perché sei noioso!
Mai fatto
mistero della noia che mi bracca ad incalzante intermittenza. Ennesima prova,
in tal senso, sono queste righe in cui lascio finire nientemeno che quel
Franceschini lì: uno indignus persino della barba di cui si fregia da qualche tempo. La sua recente è una comprensibile parabola di medietà (semivecchio sensibile agli umori di ascella semigiovane) che tuttavia si rende avvilente per l'odiosa sfumatura elitaria: non tutti i suoi coetanei,
specie in tempo di crisi, suppongo possano permettersi di assecondare le proprie
legittime pulsioni erotiche, lusingando
economicamente l’oggetto del desiderio prostituente! Parabola tale da suggerirmi un altrettanto banale pensierino -
politico, per così dire. Al di là delle ormai indubbie connivenze, si spiega
sempre meglio perché la sedicente Sinistra non la spunti mai contro Lolito,
riducendosi a portargli l’acqua con le orecchie (immenso Guzzanti figlio, unica assoluzione
per Guzzanti padre!): perché questi sinistri sinistroidi sono, finanche sotto il profilo gaudente, la scopiazzatura
bigotta e nevrotica del Cavaliere Marchese.
Al
pensierino politico si è poi accompagnato un interrogativo di economia spiccia: ci sarà
mica un nesso eziologico tra allargamento del divario tra ricchi e poveri nel
mondo, ed allargamento di certe cosce femminili in questo medesimo mondo
divaricato? Al professor Bagnai l'ardua sentenza...
P.S.
A chi
dovesse a sua volta chiedersi se, nelle mie più intime determinazioni, la sopracitata semigiovane non sarebbe
oggetto di monta a pelo o in stile western,
risponderei candidamente che sì, senza indugio! E con (doverosa) severità
accresciuta dalle dinamiche di meretricio testé denunziate. (Faccio ammenda per la citazione filmica: forse non all'adolescenziale Franceschini, ma di certo al "cinefilo" Veltroni, essa potrebbe risultare oltremodo didascalica circa la componente freudiana di chi scrive...)
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