24.5.13

SONO UNA DONNA, NON SONO UNA SANTA

… Ti annoi perché sei noioso!


Mai fatto mistero della noia che mi bracca ad incalzante intermittenza. Ennesima prova, in tal senso, sono queste righe in cui lascio finire nientemeno che quel Franceschini lì: uno indignus persino della barba di cui si fregia da qualche tempo. La sua recente è una comprensibile parabola di medietà (semivecchio sensibile agli umori di ascella semigiovane) che tuttavia si rende avvilente per l'odiosa sfumatura elitaria: non tutti i suoi coetanei, specie in tempo di crisi, suppongo possano permettersi di assecondare le proprie legittime pulsioni erotiche, lusingando economicamente l’oggetto del desiderio prostituente! Parabola tale da suggerirmi un altrettanto banale pensierino - politico, per così dire. Al di là delle ormai indubbie connivenze, si spiega sempre meglio perché la sedicente Sinistra non la spunti mai contro Lolito, riducendosi a portargli l’acqua con le orecchie (immenso Guzzanti figlio, unica assoluzione per Guzzanti padre!): perché questi sinistri sinistroidi sono, finanche sotto il profilo gaudente, la scopiazzatura bigotta e nevrotica del Cavaliere Marchese.
Al pensierino politico si è poi accompagnato un interrogativo di economia spiccia: ci sarà mica un nesso eziologico tra allargamento del divario tra ricchi e poveri nel mondo, ed allargamento di certe cosce femminili in questo medesimo mondo divaricato? Al professor Bagnai l'ardua sentenza...

P.S.
A chi dovesse a sua volta chiedersi se, nelle mie più intime determinazioni, la sopracitata semigiovane non sarebbe oggetto di monta a pelo o in stile western, risponderei candidamente che sì, senza indugio! E con (doverosa) severità accresciuta dalle dinamiche di meretricio testé denunziate. (Faccio ammenda per la citazione filmica: forse non all'adolescenziale Franceschini, ma di certo al "cinefilo" Veltroni, essa potrebbe risultare oltremodo didascalica circa la componente freudiana di chi scrive...)


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