NOI NO
Noi, sogni di poeti.
A te
che
quella mattina, in classe,
forse
tremavi già per gli esami.
A te
che
tra disagio e pena sapevi
di
esistere in questi soli pensieri.
Quel
giorno in cui vagai
nelle
vie vuote del tuo quartiere.
Piccole
vecchie case
ancora
chiuse, quasi estate;
una
finestra e due adulti: noi,
come
se avremmo mai condiviso
anche
uno scorcio d’orizzonte, di sorte.
Eppur quanto vi avevo indugiato…
senza
vergogna romanzato
vederti
grande negli stessi luoghi
in
cui avevi dovuto essere piccola.
Ma
ormai sapevo,
e
allontanavo quella verità
buona
soltanto per la realtà.
Non
lì o con me
era
la tua speranza,
quanto di diritto maturare
prima
di poter emigrare;
lasciando
solo un saluto
senza
voltarti, ricordare.
Così
comprai qualcosa
nella
polverosa pasticceria
che non divenne nostra,
sarebbe
rimasta mia
- una
pasta la domenica mattina,
il
gelato quando fa sera,
le
dita bollenti mentre fuori gela.
Con
quel sacchetto in mano,
l'apprensione
di non sciuparlo,
io
salutai la tua strada, la casa, il cielo
che
ancora lasciava confondersi nel mare.
Per
ritrovarmi davanti alla scuola,
quel povero pensiero tra le mani stretto,
quel
lieve addio in fondo al petto,
cercando
i tuoi nel vuoto di tanti occhi.
Oggi,
a scriverle,
è
solo un ricordo,
com’è
il rammarico
di
non aver avuto allora
queste
o altre parole.
Similmente
a Dio, non trovare
porta
a credere, invocare.
E in
quel tempo io credevo
nelle
parole che non avevo.
Ora
so che tutto ciò
rimasto
in me, soffocato,
non
tacque invano, non fu peccato:
non
c'erano parole
che
le nostre vite avrebbero cambiato.
Perché
se vero
che le parole sono tutto quel che abbiamo,
raramente
quel tutto colma questo niente.
A V.
e i capelli che potei sfiorare su quell'ultimo bus,
sospeso tra pregare non ti svegliassi e sperare non
dormissi
3 commenti:
Ho visto nella mente ogni momento prima ancora di sapere (ma lo sapevo) a chi si riferisse.
Uno che abitava nella strada parallela.
Eh eh... sulla quale qualcun altro mezzo si scrociò (a mò di mezza letta), proprio mentre Maria stava per sgravare... questo Cristo che si immola!
Vilco che a volte si sdà
(Quanto ad ogni momento... CHE ERO SEMPRE IO!)
Vilco cinquantenne (dunque gradito a Taglieri?! Ahi ahi...)
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