18.1.12

CHE NE SARA' DI LUI

Ci vuol praticaccia,
mollemente composti, lividi detrattori!
Anni e anni di schiscetta,
capa bassa e cappella erta,
finché d'un pelo tiri più una tiratura!

Secca dedizione di archeologi
umida perversione di teologi
solo a bagnare piedi e peni in riva al mare
nero chiaro e trasparente del giovanile significare.

Contrappassi antinfernali
sotto ambite coetanee spoglie mai vestite
in chat scostanti di spietate liceali
- giovani fascismi d'annoiati allarmismi:
'Alla pedofilia!'
estrema declinazione della loro bulimica
così gustosa fantasia.

Alla scuola di madri e sorelle
al termine d'ogni notte d'ordinate bianche botte,
sino a precoci e già frollate mignotte
contrattare frusto a frusto amari bocconi
per la cronaca romanzata dei loro più innocenti ginocchioni.

Una mano sulla tastiera lava l'altra sulla cerniera
dando aria d'ergastolani ai propri seminfermi coglioni.

Dunque la mia pietas verso un Moccia
non può farsi che impietosa d'un Muccino
così stucchevolmente imbronciato, lui, bellino!
Come non tributare invece al primo
un ermetico, disperato reo confesso
della colpa per cui lacrima ogni sesso?

Mentre l'altro tartrianamente nauseato
ab origine finanche dispensato
da quel lavoro culturale che è ancora desiderare,
figlio e fratello diversamente viziato
di questa anarchica intellighenzia ornamentale.


A tutti i metri sotto i cieli

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