25.12.11

UN PAESE PICCOLO PICCOLO

Vedo Sordi in borghese per non so quale ennesima volta.
Mi accorgo ora di quanto atroce sia quell’incompiuta attesa di tragedia
prima che la morte si prenda la scena.
Vedo mio padre e mia madre, in tutti i padri e le madri
che avrebbero potuto prendere il loro posto.
Tutti i padri e le madri come loro,
nascosti in altre case, mascherati d’altre vesti, assolti dietro ad altri ruoli.
Mio padre che dimentica i libri ad ingiallire, che provoca fingendo di non ricordare,
ripetendo ‘Che vuol dire? Ogni anno viene un 12 dicembre!’
Mia madre, decorosamente servile nel suo mai sapere,
timidamente fiera di aver voluto solo lavorare, saputo solo sacrificare:
con generosità tale da poterla tramandare, costringendomi a ereditare.

Poiché vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che nulla cambi.

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