LA MORTE DELLA POESIA
Fare poesia non è scrivere versi.
Non più di quanto nascere
sia iniziare a vivere; morire, finire.
Non bastano, né forse aiutano,
la metrica o la filosofia: rime ed aforismi,
come i tramonti, si incontrano sempre,
senza volervi né fermarli.
Fare poesia, è prepararsi alla morte
non lasciandosi già morire,
d'ogni morte quotidiana
che imita, patetica e giudiziosa,
quella morte che attende calma, nascosta, lontana.
Fare poesia è urlare, ma non scappare.
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