24.3.11

TORNAVAMO DAL MARE

Dalle vetrate del supermercato oggi ho visto la luce del sole. 
Le corsie ne ricevevano una penombra come estiva.
Una penombra di scuri accostati nel dopopranzo,
di letti da lenzuola linde, ruvide d'infanzia o lisce, umide d'adolescenza.

Lontano da casa, tra occhi estranei, scaffali casuali, ho creduto di vedere noi. 
Noi che per mano tornavamo dal mare.
Poco prima della una, poco prima del sole duro, dell'aria ferma, della luce cruda.
Quando sulla via di casa c'era tempo per comprare il gelato del dopo mangiato.
Quando, l'acqua sul fuoco, c'era tempo per mischiare gazzosa al vino contadino,
cercare alla radio un ingenuo, familiare motivo popolare. 

Quando ancora non era il tempo di lasciarsi la mano, lasciarsi e soli camminare. 
Il tempo di scegliere, o immaginare, quanto andar lontano.
Il tempo di arrivare a voltarsi, oggi, piano. 



P.S.
Tornavamo dal mare è il titolo di un romanzo di Luca Doninelli. Trovato tanto tempo fa per caso, come accade per le più belle cose, il suo ricordo ne ha portati altri.

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