28.10.10

LETTI SINGOLI


Mi hai amato.
E non mi spezzi il cuore, lasciandomi:
l'hai già fatto, prendendomi.


Ma dovevi, per riempirmi di ciò che,
ora, andando, porterai con te:
gli occhi, lasciando il bagliore
il corpo, il calore
la vita, il dolore.

22.10.10

Proviamo pure a crederci assolti

Ieri, in visita da mia nonna, sono stato prontamente messo a giorno, tra mia nonna medesima e il buon Lamberto Sposini, sulle scabrose vicende di uno zio pugliese un po' troppo affettuoso e di una cugina un po' troppo votata al concetto antico di onore famigliare. 
Mentre annuivo meccanicamente a Lamberto e Mafalda, pregustando le 50 mila lire (Eurolandia fatica a imporsi, almeno nominalmente, nel suo tinello) di fine visita, riflettevo pure, en passant, su che formidabile anestetico delle nostre coscienze sia la cronaca nera.

21.10.10

With the absolute heart of the poem of life

Quante volte abbiamo assistito o preso parte a questioni oziose/pelose circa la poeticità della musica?
E giù ad arrovellarci/accalcarci su un De Andrè, o chi per lui, poeta sì/poeta no. Con le irrinunciabili esibizioni snobistico-dementi di chi 
'No, beh... attenzione: la poesia è ben altro!'
Tutto ciò mi ha sempre fatto allegramente incazzare (ma va?) ma di un incazzo informe e, dunque, fatalmente impotente. Ma sono giunto, finalmente, ad una forma: la confusione, e relativa vacua speculazione, nasce a mio parere dal significato che si attribuisce al significante poesia: se la intendiamo come categoria estetica, e nello specifico letteraria, pare ovvio che musica, pittura, prosa, non siano poesia. 
Sarebbe una contraddizione in termini, un ferro ligneo per dirla con Heidegger - riferendosi alla filosofia cristiana, lui, ma questa è un'altra storia - Ma se invece per poesia intendiamo una categoria dello spirito, fondativa o evocativa dello spirito stesso, il nominare originario dei poeti, sempre per abbeverarci alla fonte heideggeriana, ecco che le pelose questioni di cui sopra palesano tutta la loro inutile ignoranza. 
E possiamo tranquillamente affermare che 3 minuti di buon post rock, o come diavolo si chiama tra quelli con gli occhiali di corno, possono essere molto più poesia di un lezioso endecasillabo. Possono essere molto più necessari all'umanità per rintracciare il suo essere o per non smarrirlo, di innumerevoli dottorandi di ricerca, che passano oramai per le università con tutto tranne che con "occhi freddi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane tra gli eruditi della guerra."
Ah, la montata in cathedra testè conclusa è "colpa" di questi qua, se con qualcuno ve la voleste pigliare:


Dicevi che i tuoi amanti
erano specchi infranti
dal riflesso del tuo disincanto


Massimo Volume - Avevi fretta di andartene

13.10.10

Una gran voglia di ridere, nonostante tutto

"Sai la stessa paura che si prova all'inizio di un amore, quando l'intuito ci annuncia le sofferenze che esso ci costerà, e la prudenza ci induce a girarvi intorno senza accostarcisi troppo, ma è un girarvi a spirale, più vicino sempre più vicino, e sai bene che finirai per cadervi dentro: a pagare ogni istante di gioia con mille dolori."

Oriana Fallaci - Niente e così sia

7.10.10

DOMENICA

Ognuno 
alla sua solitudine:
abbandonato, non dimenticato.
Che nell'altrui 
meno colpevole, meno impotente
si pensa la propria.