3.5.08

...e allora senti cosa fo'

"..E questa, amici miei,
è una storia disonesta
e puoi cambiarci i personaggi
ma quanta politica ci puoi trovar."


Una storia disonesta - Stefano Rosso









Estate '82. Forse '83. Risalendo una rovente via Nicola Fabrizi, il genitore intonava instancabile la disonesta storia di cui sopra. Ma in una rivisitazione evidentemente più consona al mio imberbe intelletto. Insomma, censurata ogni traccia di spinello, restava un "Che bello andare a lavorare con l'ombrello". E il mio promettente, ancorchè imberbe intelletto, giù ad arrovellarsi su cosa cacchio ci trovasse il poeta in quell'ermetico binomio lavoro/ombrello..
E quando ormai mi dicevo che l'unica possibile goduria poteva essere che, se il tempo fa cagare, andare a lavorare forse fa cagare un po' meno.. ecco spuntare la genitrice sulle note di un (audacissimo, al confronto) "Non per vantarci no,
ma noi l'amore lo facciamo quando fuori piove"..

5 commenti:

Anonimo ha detto...

senti, ditalini e baffoni sulle scale si sà, sono sempre stati argomenti di grande interesse sociale...ma qui non era programmata una "storia risorgimentale"?

Anonimo ha detto...

I baffi di Ida!

Anonimo ha detto...

che fai quindi, parti di spinello?
cy

Anonimo ha detto...

e basta co sta violenza!

montelli

Anonimo ha detto...

Amici, purtroppo stasera non posso: sono stato invitato a casa sua a vedere i filmini delle vacanze..

Sor (devoto schiavo di quella ghiandola lì)