8.3.07

E' stato mai in qualche posto?


- Io non mi ricordo, a lei, dove l'ho vista..
E' stato mai in qualche posto?
- Ma, sono stato in molti posti...
- E non si ricorda il posto?
- Ma quale, scusi?
- Quello dove io l'ho vista!



Aah... le meraviglie del Tubo!
Saltabeccando avido di cimeli in pellicola in quell'Eden virtuale di youtube - nome evocativo, direi... -, mi sono imbattuto in questa perla archeologica di cui vi omaggio.
Che, assieme con lagrimose risa ai limiti dell'arresto cardiaco, mi ha subdolamente naufragato
nel pelago agrodolce dell'amarcord. Per approdare alle rive lontane di stagioni "elettriche e veloci", fatte di piovosi pomeriggi autunnali, attraversati d'un fiato (come ogni cosa, in quei giorni..) a cavallo della Belva dell'Adriatico #1(alias, inossidabile Typhoon valdoniano) durante gli epici "pomeriggioia" di I liceo;
o di pallidi soli marzolini ed ovatta di nuvole srotolata all'orizzonte dei cuboni del Porto turistico, allorchè il "filone nel filone"(dai previ raid malandri in forno Paris, a cavallo del mio
plastificatissimo puledro Sh Honda) si faceva d'un tratto teatro di sfrenate elucubrazioni
da fortunale ormonale, circa presunti, imminenti congressi eno-erotici in quel di Catalogna,
Terra Promessa di noi maturandi.
Quei tempi di cazzate a mitraglietta (formula genitrice delle future Nastro a nastro) erano spesso e volentieri corroborati culturalmente da infiniti vagheggiamenti circa cattedre universitarie associate, mia e del Valdoni, nel ruolo di docenti (severissimi, nonchè faziosissimi) di discipline cinematografiche
rivisitate e corrette: da una fenomenologia di Manuel Fantoni ad una ermeneutica della finitudine intorno al Ragazzo di campagna. Pregustando, sempre da Capitani coraggiosi in quelle procelle puberali di cui supra, i lubrichi vantaggi accessori che quei ruoli di (stra)potere
ci avrebbero portato in dono.
Tra gli insidiosissimi quesiti d'esame cui sarebbero state sottoposte le nostre future (e volenterose..) studentesse, una vecchia ed annosa questione aperta tra quei due fratelli Verri:
Meglio Totò e Peppino o Totò e Fabrizi? Il dilemma nasceva, com'era ed è costume consolidato tra noi bestiacce, principalmente come lezioso sofismo fancazzista di chi "ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo" ma, ne va dato atto, anche come sdegnosa, puristica protesta contro avvilenti forme di citazionismo dell'ultima ora - à la Paolo Bonolis, per intenderci (ineccepibile professionista dell'apertura pacchi e della degustazione caffè, meno godibile nelle tragiche scimmiottature,
al fianco del pianista di Costanzo, dei due inarrivabili napoletani) - che, spesso, non vanno oltre lo sfoggio dell'abusatissima scena della dettatura della lettera, in Totò Peppino e la malafemmina.
Premesso che è uno di quegli interrogarsi forse vani ed anche ingiusti - come dividersi eternamente
sul prosaico rovescio bimane di Borg o le poetiche stop volley di Mc Enroe, il marmo rosa di Tinì Cansino o l'abborracciata burrosità di Sabrina Salerno... -, a voi l'ardua sentenza; ricordando,
per la cronaca, che il sottoscritto si è faticosamente erto, in polemica col classicismo "peppiniano"
del Ballone, quale alfiere di avanguardismi filo - Aldo Fabrizi.
Sia chiaro, personalmente baratterei in qualsiasi momento una Dolce vita felliniana con un
Totò Peppino e la dolce vita, ma tra due fuoriclasse come il romano Fabrizi ed il napoletano De Filippo, la mia predilezione per il primo, oltrechè per un legittimo de gustibus, nasce dalla convinzione che sia l'unico che, pur perdendo ai punti, regga in piedi fino all'ultima ripresa contro lo scatenato principe, incontenibile ed, ovviamente, definitivo mattatore dell'incontro.
Forse le meccaniche comiche tra Totò e Peppino erano meglio oliate - "C'hai messo l'olio?
- Sì, l'ho ogliata!" - dalle mille assi di legno calcate ai tempi della fame,
ma secondo uno schema che, alla lunga, può rendere meno di quello con Fabrizi,
puro scontro aperto tra due litiganti diversissimi che, per lunghi tratti e per la nostra gaiezza,
si misurano alla pari.
Tre sono i loro match storici: I tartassati, Totò contro i quattro, Totò Fabrizi e i giovani d'oggi
(da cui questo estratto).
Su gerachie in merito non mi avventuro.
Ricordiamo infine, se mai ce ne fosse bisogno, Guardie e ladri, capitolo a parte poichè non comico,
che forse proprio per questo (senza nulla togliere, con ciò, alla mano del maestro Monicelli),
nella miopia e lo snobismo critico dell'epoca, è valso a Totò l'unico prestigioso riconoscimento
non postumo del proprio incalcolabile valore.


"
Li vedi quei bambini? Giocano, ma quel gioco è come la vita:
qualcuno vince e qualcun altro perde.

Non è che io voglio vincere. Ma tu..hai perso."
(Guardie e ladri, 1951)



8 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, non si può non apprezzare Fabrizi ma rimango affezionato a Peppino, spalla ideale per il principe.

barbiere, magliaro in berlino, fratello capone, vittima preferita del genio.

"oh peppì me fai fà certe figure
- ma perchè che ho fatto?
- uno ti invita a cena e porti il mangiare solo per te? adesso vai in città e compri 1kg di bucatini, e il burro, oh a te piace il burro?
- ma veramente no
- beh a noi ci piace, poi salsicce, uova, 5 litri di vino, frutta fresca, tu c'hai la mela. sbrigati và...o peppi' muoviti che l'acqua bolle!!"

(Totò, Peppino e i fuorilegge)


montelli o burdisso(scegliete voi)

Sor Vichi ha detto...

- Queste so'americane, so' sciolte..
- Sono americane sciolte?
- Sì, e a pacchetti: ma che, so' sigarette? Queste cercano l'amore latino..
- Se è per il latino, qualche cosa la so: chiedigli, "quo vadis"?
- Excuse, miss: Quo vadis?
- No, Ben Hur!
- T'hanno scambiato per Ben Hur!
Sì, assomiglia un po'..










Excuse me, miss

Anonimo ha detto...

Caro giovane,
informato da un comune simpatizzante sono venuto a conoscenza del fatto che Lei avrebbe messo sul suo blog alcune foto che mi ritraggono.
Effettivamente, come ho potuto notare, la terza, quinta e diciannovesima foto tra quelle in fondo alla pagina mi ritraggono quale assoluto protagonista.
Ora, visto che il sottoscritto non è stato debitamente interpellato sulla questione, La invito a toglierle immediatamente oppure, a titolo di risarcimento di questa palese violazione dei diriti d'immagine, a voler dedicare alla mia figura un componimento a carattere encomiastico-adulatorio, altrimenti sarò costretto a dare mandato al mio legale,avv. La Signora del foro di Pescara, di agire nei suoi confronti.
Distaccati saluti.
Un potenziale querelante.

Sor Vichi ha detto...

Noo basta con le querele!!!
Mò avete trovato il fesso che paga, e giù come le bestie? Eh no!!
Anche se ti celi nell'anonimato, prima di rivedere le foto ho sgamato subito la tua pungente penna nanica!! Finalmente ti fai vivo.
Ti aspettavo, sodomita...
Per il poema, ci sto lavorando, sai com'è: il fatto è fatticcio!!!

Ciao,Derr

Anonimo ha detto...

Egr. Sig. Nane,
sono a Sua completa disposizione nel caso decidesse di agire nei confronti del Sorvichi. Benché abbia già avuto modo di rappresentare quest'ultimo, non ho alcun tipo di problema a citarlo in giudizio (non avendo Egli mai liquidato i miei compensi).
Ho già pronto il mandato, è sufficiente che Lei apponga una firmetta e partiamo subito.
Tra l'altro, gli epiteti con cui il blogger si rivolge alla Sua persona potrebbero anche integrare un'ipotesi di diffamazione a mezzo stampa.
In attesa di una Sua decisione in merito colgo l'occasione per porgerLe ossequiosi saluti.

PS.: Le posso garantire che il Sorvichi è la migliore controparte che le potesse capitare...
Sign

Sor Vichi ha detto...

Dannato Azzeccagarbugli...

Anonimo ha detto...

oh vilco e' uno che paga eh.io faccio da testimonio se c'e' da spartire. un amico.di chi?EHEHEHEHEHE

Sor Vichi ha detto...

Dannati!!!!