STAZIONE – VENERDI’
Ad ogni arrivo
strappavo e gettavo in fretta
il biglietto d’andata.
Ritrovarlo per caso sulla strada del ritorno,
sfiorare senza volerlo
i suoi ingenui fremiti d’attesa
ormai pateticamente gualciti
E’ fissare il viso
un tempo desiderato
invaso da rughe fonde, impietose
Suona intollerabile,
Suona intollerabile,
una feroce risata.
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