Sto per finire il mio ultimo romanzo di Houellebecq e già mi manca.
Quel suo essere così poco consolatorio, così profondamente umano.
"Di per sé il desiderio - contrariamente al piacere - è fonte di sofferenza, di odio e di infelicità.
E, questo, tutti i filosofi - non solo i buddisti, non solo i cristiani, ma tutti i filosofi degni di questo nome - l'hanno capito e insegnato.
La soluzione degli utopisti - da Platone ad Huxley passando per Fourier - consiste nell'annientare il desiderio, e le sofferenze connesse, organizzandone l'immediata soddisfazione. All'opposto, la società erotico-pubblicitaria in cui viviamo si accanisce a organizzare il desiderio,
a svilupparlo fino a dimensioni inaudite, al tempo stesso controllandone la soddisfazione nel campo della sfera privata.
Affinché la suddetta società funzioni, affinché la competizione continui, occorre che il desiderio cresca, si allarghi e divori la vita degli uomini."
Michel Houellebecq - Le particelle elementari
40 anni
4 anni fa
2 commenti:
quindi secondo te Houellebecq non è un paraculo. ci penserò meglio.
Che sia un paraculo o meno è una questione che mi vede agnostico.
Alla fine mi interessa leggere un libro scritto da qualcuno, e sono pochi a mio modesto giudizio, che abbia qualcosa da dire. E mia dia occasione di pensare, condividere o no, incazzarmi, commuovermi. Il resto è roba da uffici stampa.
Sor (sbattezzato, ricordiamolo)
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