31.5.10

Niente messa niente castagnata

E cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?

Vasco Brondi


Le alte sfere porporate ci rassicurano: per i pedofili inferno più infernale.
A parte l'impagabile merito di averci finalmente svelato dove imparò l'arte - senza, ahimè, metterla da parte - il giovin Silvio Berlusconi, mi sento assai più lieto anche per i figli che non avrò, casomai dimenticassi la pillola o le orazioni proprio in quei giorni lì, e mi venisse poi in mente di affidarli alle premurose cure del catechismo o delle rigogliose colonie estive che già tanto contribuirono alla fioritura dei miei istinti suicidi.
Infine, se la fede non è un'opinione e la rivoluzione non un pranzo di gala (che ostia c'entra? C'entra, perdio...), si rafforza pure la valenza metafisica di quell'adagio così politicamente ineducato: anche i razzisti vanno in paradiso. Quello dei negri.


L'inferno dei viventi, non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, è l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme."

Italo Calvino - Le città invisibili

30.5.10

Io fumavo sigarette amare

Quando vedo una donna, quel che è peggio madre di famiglia... cacciarsi 'ste pocce, sbattersele in faccia... signori miei, questa è PORNOANARCHIA!

Il professore del piano di sotto - Un sacco bello


Da qualche tempo frequento, alquanto timidamente, una palestra colonizzata prevalentemente da homines erecti docciasolarizzati depilati dopati - come si conviene a siffatti lidi, mi si dirà.
Converrete dunque che l'epifanica comparsa di una saporita veterinaria (dalle mie scaltre intercettazioni telefoniche occultate dietro auricolari musicali) centometrista dilettante se buon gluteo non mente, anch'ella, ahimè, di perenne tonalità Sandra Mondaini ma dai tratti di Hilary Swank allattata in una tenda indiana... avrebbe stuzzicato i deliri paraerotici anche di soggetti meno avvezzi alle benzodiazepine dell'io narrante.
Che dopo mesi di interiori proiezioni nouvelle vague, in cui ci si smezzavano complici Gauloises postcoitali che sanno di vittoria,
con eventuale condimento di fiabesco fortunale ad incorniciare un gladiatorio spettacolo di cavalloni pazzi in widescreen da superattico (condonato)... scopre a breve giro di boa, e di vite, in un uichendlungo tardo primaverile qualunque che l'ideale, proprio in quanto irreale,
madre dei suoi figli nonché alla bisogna madre di lui medesimo - dacché si era ormai nel nirvana edipico - risulta giuridicamente coniugata con prole. Dura lex...

No, niente rimpianti - come ammonisce il paterno Gaber. D'altronde non si confanno al soggetto schizoide.
In questi casi uno deve saper essere anche un po' brillante: presentarsi a centrocampo e salutare.
- E questo, non si scappa, è il machiavellico Super Tognazzi (Romanzo popolare, Mario Monicelli): colui che, mi piace sempre pensarlo nella coda tra le gambe delle mie episodiche meschine inadeguatezze, avrebbe saputo fare ciò che andava fatto. Con stile: unica cosa che conta.
E che resta.

Voglio solo accomiatarmi come si conviene ad uno dei milioni di figliocci di papi Silvio svezzati negli scamosciati '80, con il proposito che quelle Gauloises ora audacemente adultere regalino brividi aggiunti, un po' come alle medie le Marlboro light da 10 in periferici Tabacchi.
O Le Ore colpevoli spese presso sordide edicole. Ma questa è forse altra storia...

28.5.10

Il fatto è che si cambia. Sarà banale ma personalmente spesso è stato più rimosso che acquisito.
Si cambia, anima e sede: molti degli ubriachi compagni di questo viaggio iniziato tre anni fa
sono ormai in un qualche altrove, un qualche per sempre.
E gli auguro non valga il gucciniano non cambiano. Che bevano di più, magari.
Ma che sia sempre itinerante la sbronza di vita.
Non importa dove, ma dobbiamo andare.
E alzare il bicchiere.


Il bello della zingarata è proprio questo: la libertà, l'estro, il desiderio. 
Come l'amore: nasce quando nasce e quando non c'è più è inutile insistere, non c'è più.

27.5.10

'Il vecchio Dean è partito' pensai, e ad alta voce dissi: 'Gli andrà bene'.
E via ce ne andammo al triste e svogliato concerto per il quale non sentivo il minimo desiderio e per tutto il tempo non feci altro che pensare a Dean e a come s'era rimesso in treno per farsi oltre cinquemila chilometri su quell'orribile terra e comunque non seppi mai perché fosse venuto, se non per vedere me.

Jack Kerouac - Sulla strada


Voleva partire. Mai ci eravamo piegati a sacrificare alla mostruosa assurda ragione e ci lasciammo stringendoci semplicemente la mano:
in quel breve gesto noi ci lasciammo, senza accorgercene ci lasciammo: così puri come due iddii noi liberi liberamente ci abbandonammo all'irreparabile.

Dino Campana - L'incontro di Regolo, Canti Orfici


25.5.10

Inutile stare a citarli uno per uno.
Ognuno ritrovi chi ha sentito più vicino, nella fatale distanza che lega gli uomini.
A me questo hanno insegnato i membri di
quello stupido club: la vita sa far male, specie a chi sa viverla.
E se sai viverla, è tua: devi farci quello che vuoi, o che devi.

Addio, povera marionetta squassata da epilettico mantra che non esorcizzò.




I've been waiting
for a guide to come
and take me by the hand


Ian Kevin Curtis, 1956 - 1980



8.5.10

"Vai Dino, cammina più in fretta, corri lontano, la vita è piccola e troppo vasta è l'anima."

Antonio Tabucchi - Vagabondaggio

7.5.10

A che ora è la rivoluzione? Come bisogna venire, già mangiati?

La terrazza - Ettore Scola


Registro con sincero piacere che il maestro Monicelli è ancora immune dalla fatale degenerazione cellulare toccata ormai ad un altro grande vecchio, Bocca. Fortemente evocativo e lontano anni luce dalla calca di riflessioni in politichese o televisivese, circa i fatti di Rosarno.
Raccontati per quello che furono: lavoratori coalizzati a tutela di un minimo di umana dignità, presi puntualmente "a schioppettate".
Calzante pure come esempio, tra gli infiniti possibili, di illusorietà del concetto di democrazia in Italia.

Ho smesso di seguirlo, però, nel momento in cui ha sfoderato l'equazione paese con tradizione rivoluzionaria=democrazia sostanziale.
A onore del vero ha sostenuto che l'Italia non è una democrazia poiché non ha avuto una rivoluzione. Affermazione che mi vede anche d'accordo. Ma avrei voluto chiedergli se i menzionati rivoluzionari Stati Uniti, Francia, Spagna, Russia si possano invece considerare democrazie più compiute della nostra e perché.

6.5.10

SPENTO

Vibriamo ormai
solo
in modalità silenziosa.



Tutto ebbe inizio nel lontano autunno del 1997.
In fila davanti allo sportello unificato, una imminente matricola di ingegneria mi rendeva involontariamente partecipe, mediante quell'oggetto da cui ancora mi ostinavo a non farmi possedere - avrei detto con postumo senno - che 'Domani sono reperibile tutto il giorno.'
Da un simile proclama avrei dovuto in qualche modo presagire che l'umanità non si accingesse a farsi del bene.

3.5.10

I NUOVI CREDENTI

Accendono un mutuo
come un cero

Coniugano al presente
il futuro.


Per Joseph O'Connor,
che fu tanto
in tempo di niente

2.5.10

IL BIGLIETTO DELLA SOLITUDINE

Fermarmi e chiederle
'Quanto?'

- Farmi svuotare.
No,
riempire.


Osceno:
questo
vuol dire.