Io non ho figli.
Non so se sarò mai all'altezza.
Così ogni mia creatura cerco di amarla come si dovrebbe amare un figlio:
da vicino, dandogli tutto quello di cui ha bisogno finché ne ha bisogno;
e poi da lontano, sacra violenza di cui l'uomo per farsi uomo deve farsi capace:
quello scalciante trattenersi dall'inseguire la prima pedalata senza rotelle di un amore non più tuo.
Anzi, mai veramente tuo, come ogni vero amore.
30.4.10
NON FARE COME IL TASSO
29.4.10
L'ODORE DELL'AFRICA
E'
Nei muti pianoforti
a custodire il mare
Dalla gabbia Art déco
di superattici condonati
Negli zeri lasciati in bianco
tra dita scheletriche
Di chi ha nutrito i sogni
dove muoiono di fame
Come
Nelle foci infernali di Nigeria
Nei freddi grilletti dei bambini di guerra
Negli zigomi taglienti
di giovani diamanti
Attraversarci lo shopping
in silenzio feroce
Di chi non spera,
vuole.
27.4.10
26.4.10
25.4.10
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
per voi mai una parola d’amore,
se non d’un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v'hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l’antico, vergognoso segreto
d’accontentarsi dei resti della festa.
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
– nel vostro odio – addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.
Pier Paolo Pasolini
24.4.10
22.4.10
19.4.10
Casse-pipe
Si fermò un attimo per suggerire a Dio di continuare a farsi i fatti suoi.
Canzone del Padre - Fabrizio De Andrè
Per alcune organizzazioni i bambini sono soldati, per altre operai, per altre ancora puttane - o, se preferite, fori di evacuazione: eufemismo linguisticamente più creativo di oggetto di molestie, direi.
Personalmente non lo trovo bello, ma nemmeno strano. Il male fa parte di noi, da sempre.
Le civiltà, per quanto progredite, possono istituire correttivi e argini alla bestia che è nell'uomo, ma per ucciderla si dovrebbe uccidere l'uomo, che la porta in sé - un'Arancia a orologeria docet; come un certo Pascal, che pure credeva alla vergine Maria (a differenza del soldato Joker...)
Mi pare quindi logico che un'organizzazione, Chiesa Cattolica, Sacra Corona Unita o Nike Corporation, faccia tutto quanto è in proprio potere per preservarsi e rafforzarsi. Gli amministratori di una società agiscono nell'interesse dei suoi azionisti - ricordava il mio prof. di diritto commerciale - non degli utenti, dei dipendenti o del loro habitat di appartenenza. Socialismo utopistico con cui quel Carlo Marx liquidò certi "economisti evangelici" era una lezioncina che proprio non ci è entrata in testa, pare.
Venendo ai crimini vaticani ed alla necessaria rete di copertura, quello che ancora non digerisco sono le aggiuntive, spontanee elargizioni di impunità offerte non dai dipendenti dell'organizzazione ma dai volontari: i cosiddetti credenti, il popolo di Dio che continua giudizioso ad andare a ripetizioni di cosmogonia ex cathedra (pardon, ex pulpito) facendo solerte quadrato intorno al Male che si pronuncia Bene nella lingua del loro latitante Signore.
Ma forse era stanco forse troppo lontano
davvero lo nominai invano
13.4.10
12.4.10
11.4.10
10.4.10
3.4.10
La spietata smemoratezza di chi vive
Perché quando nasce un amore
vogliamo l'amico,
complicità di una vita,
testimone impacciato
di complicità di un istante?