28.2.10

L'essere onesti non scusa mai completamente l'essere ingenui, e l'ingenuità è un modo di volersi bene solo in superficie.

Luigi Zoja - La morte del prossimo

25.2.10

Italiano per stranieri

A ogni nuovo scandalo impariamo una nuova espressione. La volta scorsa era "utilizzatore finale". Questa volta è "eventistica danzante".
Tutto ruota intorno alla donna-tangente di cui parla Gad Lerner, " merce di scambio ordinaria fra i puttanieri della nuova classe dirigente".
E tutto si basa sulla doppia morale, per cui si censura un cantante che racconta di aver fumato crack, ma non si trova nulla di scandaloso nel farsi beccare in un festino a base di cocaina. L'aspetto più incredibile, però, è la coazione a ripetere: politici e imprenditori corrotti sanno che rischiano di essere intercettati, eppure continuano a parlare e a comportarsi come se non potesse mai succedere.
Non fanno nulla per nascondere i loro traffici. E non perché siano sciocchi, ma perché sanno che comunque la faranno franca.
Hanno capito che metà del paese li ammira, e l'altra metà è così sfinita da non avere più la forza di aprire bocca.

Giovanni De Mauro - Internazionale

11.2.10

Se fa presto a di'...

Quando sento che tolgono i danari alle scuole, alte e basse, non è che mi addolori troppo.
Vuoi perché quelli si lamentano e intanto fanno più vacanze di uno Iacocca ('Splendideee, splendidiii!');
vuoi perché rischierebbe di lavorarci una Annanale (non meglio identificata) o, anche se qui siamo nel campo della fantapornoanarchia,
un equivoco figuro come il sottoscritto (no, dico: mandereste mai le vostre figlie, dopo aver comprato la classica automobile, tra grinfie simili?); vuoi perché vai a fare un esame e quella dannata cariatide accademica ti si accende una bella sigaretta in faccia senza manco sprecare un 'Disturba il fumo?' Vabbé che non avrei mai avuto la presenza di spirito paterna per replicare 'Il fumo no, ma il tumore sì', però... eccheccazzo!

5.2.10

Ma cosa sta dicendo!

Giorgio Bocca sostiene che se potesse strozzerebbe l'avvocato Ghedini.
L'avvocato Ghedini sostiene che certe esternazioni istighino all'odio.
Il sottoscritto sostiene che non istighino proprio a niente: gli anti restano anti e i pro pro.
E se anche qualcuno avesse lo slancio di cambiare squadra, non so quante forze gli resterebbero, poi, per mettersi pure a odiare.

Confronti come quello di ieri, con un Bocca stancamente savonaroliano contro un Ghedini odiosamente professionale, al di là degli effetti sull'ultima fatica editoriale del primo, credo servano solo a regalare a certe canaglie ampi spazi per le loro esposizioni di civiltà a caro prezzo: pagato, nella circostanza, da quella che è stata una indiscutibile penna pensante.
Che forse dovrebbe iniziare a pensare meglio le proprie sortite nella piazza del mercato.